Translate

Cerca nel blog

sabato 30 novembre 2013

SRR interrogazione parlamentare

Il presidente della commissione Ambiente al Senato, Giuseppe Marinello ha presentato una interrogazione ai Ministri dell'interno, della giustizia e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a proposito della nomina di Enzo Marinello (ex Sogeir) a presidente della CDA della nuova Società Raccolta Rifiuti. Ecco il testo:Premesso che alla data del 30 settembre 2013, secondo quanto previsto dall'articolo 19 della legge regionale della Sicilia n. 9 del 2010 è cessata ogni attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti da parte delle attuali società e consorzi d'ambito. Nonostante le numerose proroghe e gli interventi sostitutivi attivati dal competente Assessorato regionale, gli enti preposti non hanno ultimato le procedure necessarie per l'affidamento definitivo del servizio di gestione integrata dei rifiuti secondo le modalità indicate dalla legge regionale n. 9;la direttiva in materia di gestione integrata dei rifiuti dell'Assessore regionale per l'energia e per i servizi di pubblica utilità del 28 ottobre 2013, e successive modificazioni, prevede che nel caso in cui il servizio di gestione integrata dei rifiuti sia stato gestito da consorzi o società d'ambito o Comuni mediante affidamento a terzi, la continuità dello stesso deve essere garantita dalla Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (SRR) o dai Comuni in forma singola o associata;a seguito di numerosi atti di sindacato ispettivo dell'interrogante, deputato nel corso della XVI Legislatura (4-01310 del 10 ottobre 2008, 4-01858 dell'11 dicembre 2008, 4-05351 del 10 dicembre 2009, 4-07518 del 9 giugno 2010, 4-08527 del 14 settembre 2010, 4-13207 del 15 settembre 2011, 4-13377 del 29 settembre 2011, 4-14250 del 15 dicembre 2011) rivolti ai Ministri competenti in merito alle procedure e alle attività poste in essere dalla SOGEIR SpA e dalle società controllate, sono stati posti in essere interventi ispettivi del Nucleo operativo ecologico (NOE) dei Carabinieri, dell'Istituto superiore di protezione ambientale (ISPRA) e della competente articolazione territoriale dell'ARPA. Gli accertamenti svolti hanno evidenziato la manifesta irregolarità nella gestione della discarica gestita dalla SOGEIR SpA in località Salinella, nel comune di Sciacca (Agrigento). Sulla base degli stessi accertamenti il Ministero dell'ambiente e del territorio e del mare ha intrapreso le necessarie azioni giurisdizionali volte ad ottenere la tutela risarcitoria per danno ambientale;numerose segnalazioni e denunce sono pervenute all'autorità giudiziaria territorialmente competente in relazione ad ipotesi di illecito commesso dagli amministratori della società e, nell'ambito delle attività di indagine poste in essere dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, nel corso della XVI Legislatura, presieduta dall'onorevole Pecorella, sono state richieste apposite informative alla Procura della Repubblica competente;l'articolo 45 della legge della Regione Sicilia n. 2 del 2007 e le successive specifiche circolari e direttive della Presidenza della Regione, in attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 152 del 2006 in materia di gestione dei rifiuti, dispongono che gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito territoriale ottimale (ATO) si costituiscano in un consorzio, dotato di personalità giuridica, e che questo costituisca un'autorità d'ambito come disposto dall'articolo 201 del codice dell'ambiente (di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006). Lo stesso articolo 45 dispone, inoltre, che le società d'ambito, che attualmente gestiscono i rifiuti in ambito territoriale ottimale, vengano messe in liquidazione e che ogni consorzio di ATO subentri nei rapporti attivi e passivi delle società d'ambito. Nella Regione Siciliana, nelle more della liquidazione delle società d'ambito, si assiste ad una degenerazione del sistema della gestione integrata dei rifiuti, con grave danno per la salute dei cittadini, con il rischio che si determinino e si aggravino fenomeni tipicamente clientelari, in mancanza di specifici organismi di controllo e nella distrazione dell'osservatorio dell'Agenzia regionale per le acque;in tale contesto, il Presidente della SOGEIR fu nominato liquidatore della società, configurandosi pertanto una grave fattispecie di incompatibilità a causa dell'evidente situazione di conflitto di interessi determinatasi. Oggi, lo stesso liquidatore è nominato presidente della società SSR, ed ha, tra le diverse attribuzioni, quella di conferire gli impianti, le attrezzature ed il personale esistente alla stessa Società di regolamentazione;sembrerebbe, peraltro, che la stessa persona sia sottoposta a diversi procedimenti giudiziari aventi ad oggetto l'accertamento di reati ambientali;tale nomina sarebbe avvenuta nell'inosservanza e nel dispregio del paragrafo 3, lettera b), della direttiva dell'assessore regionale per l'energia del 28 ottobre 2013, e successive modificazioni, che dispone, con riferimento alla nomina e dalla operatività degli organi dell'amministrazione della SRR, che "per la nomina degli organi di amministrazione i soci possano designare esclusivamente soggetti scelti fra i Dirigenti interni all'amministrazione dell'Ente locale";il componente indicato da alcuni sindaci dell'Unione dei Comuni Platani, Quisquina e Magazzolo sarebbe infatti un dirigente comunale a cui, soltanto pochi giorni fa, è stato assegnato l'incarico di responsabile del settore dei servizi finanziari della stessa Unione di Comuni. Tale recente incarico sembra essere attribuito al fine elusivo di conferire, in spregio della normativa vigente, al nuovo presidente il requisito, che altrimenti non avrebbe, di dipendente di un ente locale ricadente nel territorio dell'ATO,si chiede di conoscere:quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano tempestivamente adottare, entro i limiti delle proprie competenze, al fine di accertare i profili di illegittimità amministrativa e penale della nomina del presidente della Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (SRR);come il Governo intenda intervenire affinché gli esiti ispettivi delle verifiche effettuate, in modo encomiabile dal NOE dei Carabinieri, dall'ISPRA e dalla competente articolazione territoriale dell'ARPA non siano vanificati con grave danno per l'ambiente e per la salute pubblica, determinando un precedente diseducativo nei confronti delle istituzioni locali e della pubblica opinione;se ritengano di accertare se la pervicace presenza della stessa persona nelle vesti di presidente della SOGEIR SpA, di liquidatore della stessa nonché di presidente della SRR non possa nascondere l'intendimento diretto ed esplicito a coprire le risultanze di una vecchia discussa gestione e l'instaurarsi di nuovi interessi sospetti;se siano a conoscenza delle motivazioni che inducono taluni sindaci ed amministratori locali ad appoggiare la designazione di questa persona quale presidente della Società di regolamentazione.
http://www.teleradiosciacca.it/news.aspx?news=15430

martedì 26 novembre 2013

ARO TERRASINI CINISI E BORGETTO

La fine dell'era dell'Ato Pa 1 adesso è più vicina. Il consiglio comunale ha detto sì al progetto dell'Area di raccolta ottimale. Il sindaco Cucinella: "I tre Comuni sperano di superare le criticità e i problemi che si sono avuti negli ultimi anni"Maria Carola Catalano26 novembre 2013 I sindaci di Cinisi e Terrasini, Salvatore Palazzolo e Massimo CucinellaLa fine dell'era dell'Ato Pa 1 adesso è davvero vicina. Il Consiglio Comunale di Terrasini ieri sera ha approvato lo schema di convenzione e il progetto dell'Area di Raccolta Ottimale (ARO). Dodici i voti favorevoli e cinque i contrari (tre erano gli assenti). La gestione del servizio di raccolta rifiuti da questo momento torna al Comune che se ne occuperà in condivisione con i Comuni di Cinisi e Borgetto.“Con questo progetto – dichiara il sindaco di Terrasini, Massimo Cucinella – i tre Comuni sperano di superare le criticità e i problemi che si sono avuti negli ultimi anni con la gestione della raccolta rr.ss.uu. da parte dell’ATO, dando così ai cittadini la possibilità di vivere in un ambiente più salubre e ai turisti di visitare paesi più puliti"."Ma tutto ciò potrà avvenire – continua il sindaco - con il contributo di tutti, amministratori, lavoratori e cittadini, i quali, ognuno per la propria parte, devono avere a cuore il rispetto e la salvaguardia del territorio”.Gli Ato sono stati debellati ma non è detto che valga lo stesso per "l'emergenza rifiuti". Non resta che attendere e incrociare le dita. Ora il progetto dovrà essere approvato anche dai consigli comunali di Cinisi e Borghetto e solo dopo potrà essere presentato in Regione.Il punto su lavoratori e debiti. Alcuni comuni non hanno ancora pagato i debiti accumulati nei confronti dell'Ato Pa 1 e non è ancora chiarissimo il futuro che attende i dipendenti della Temporary. Proprio per discutere di questo lo scorso 22 novembre si è tenuto un incontro tra vertici, sindacati, lavoratori e rappresentanti delle amministrazioni che in questi anni hanno affidato la gestione della raccolta alla Servizi comunali integrati, al termine del quale il commissario straordinario dell'Ato Pa 1 Maurizio Norrito ha comunicato che c'è tempo fino al 5 dicembre per saldare i debiti.Firmato anche un accordo tra gli amministratori presenti che impegna il commissario a revocare la rescissione dei contratti con gli interinali (prevista sempre per il 5 dicembre). I 103 interinali dovrebbero confluire nelle ARO.

venerdì 22 novembre 2013

Consiglio Comunal di Canicattini Bagni il 25 novembre ARO TARSU

http://www.ondaiblea.it/2013112263653/consiglio-comunal-di-canicattini-bagni-il-25-novembre.html

Ato Rifiuti Palermo 1. L’ultimatum: “entro il 5 dicembre i Comuni devono pagare”. I sindaci sottoscrivono atto di indirizzo per salvare i Temporary

22 NOVEMBRE 2013 - 14:34 DI REDAZIONE Tavolo tecnico nella sede del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, sul futuro dei lavoratori Temporary e del servizio dell’Ato Palermo 1. Concitata la riunione convocata dal direttore Marco Lupo e alla quale hanno partecipato gli internali che dal prossimo 5 dicembre verranno licenziati, il commissario straordinario e il liquidatore della servizi comunali integrati, rispettivamente Maurizio Norrito e Antonio Geraci, i sidnacati Cgil, Cisl e Uil e qualche amministratore locale. Gli assessori di Partinico, Giovanni Pantaleo e Diego Campione, il sindaco di Cinisi Salvatore Palazzolo, di Trappeto Giuseppe Vitale, di Torretta Salvo Gambino, di Giardinello Giovanni Geloso, un rappresentate incaricato dal comune di Isola delle Femmine e uno da Capaci. L’incontro si è concluso con un nulla di fatto, il futuro occupazionale degli operai della Temporary resta incerto e il commissario Norrito è tornato a battere cassa, lanciando l’ultimatum ai Comuni che non hanno ottemperato all’accordo preso ad ottobre, ovvero quello di versare mensilmente le somme dovute alla società. Adesso entro il 5 dicembre, il commissario dell’Ato pretende i pagamenti perché non si può continuare ad accumulare altri debiti. I soldi servono oltre che per garantire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, anche per pagare gli stipendi dei dipendenti. Sulla testa dei 103 interinali della Temporary pesa la spada di Damocle, la rescissione dei contratti prevista per il prossimo 5 dicembre per mancanza di liquidità finanziaria. Inizialmente la società voleva restituire alla Temporary solo 54 unità ma l’agenzia ha respinto la proposta e le lettere di licenziamento sono state inviate a tutti. Adesso però, gli amministratori comunali che ieri hanno partecipato all’incontro, vogliono scongiurare di mandare a casa 103 lavoratori ed hanno sottoscritto un atto di indirizzo che impegna il commissario Norrito a revocare la rescissione dei contratti con gli interinali, alla luce anche della futura costituzione degli ARO che dovrebbe garantire i livelli occupazionali.- See more at: http://www.teleoccidente.it/wp/?p=40780#sthash.XBVFwZk5.dpuf

giovedì 21 novembre 2013

#Serr 2013 in Sicilia e Sardegna: le azioni di riduzione dei rifiuti nelle isole - ECO dalle CITTA'

#Serr 2013 in Sicilia e Sardegna: le azioni di riduzione dei rifiuti nelle isole - ECO dalle CITTA'

“Terra dei fuochi”, i rischi si estendono anche in Sicilia - QdS.it

“Terra dei fuochi”, i rischi si estendono anche in Sicilia - QdS.it

Scattano i primi licenziamenti...365 comuni su 390 inadempienti

Mentre cominciano a scattare i licenziamentiI vecchi Ato rifiuti cominciano a licenziare i lavoratori temporanei delle passate gestioni o a non pagare stipendi (si contano già 304 «vittime» sul campo), mentre tardano a partire i nuovi sistemi previsti dalla riforma regionale del settore. Su 390 Comuni, solo 25 sono i piani d'ambito finora approvati dal dipartimento regionale Rifiuti. Di questi, ne sono stati comunicati 12 ai sindacati: Adrano, Acicatena, Bronte, Misterbianco, Pachino, Montalbano Elicona, Fiumedinisi, Termini Imerese, Ficarazzi, Altavilla Milicia, Carini e Bagheria.Così l'avere attuato la riforma del 2012 a ridosso della scadenza del 30 settembre scorso ha determinato un guado che rischia di lasciare a casa centinaia di addetti alla raccolta della spazzatura nell'Isola.Il dipartimento e i sindacati, al termine di una lunga riunione, hanno deciso di avviare già da oggi tavoli tecnici con i vecchi liquidatori e i nuovi commissari, sulle principali emergenze di ciascun Ato. Si partirà questo pomeriggio con il «Palermo 1» di Partinico, che ha inviato a 104 lavoratori della Temporary le lettere di «cessazione della somministrazione». Seguirà Enna 1, dove in estate l'assemblea dei sindaci avrebbe autorizzato progressioni di carriera e aumenti di livello fra il personale destinato a transitare nella nuova gestione. Quindi toccherà a Messina 2: qui 20 lavoratori non ricevono lo stipendio da ben 22 mesi. Chiuderà l'Ato Palermo 4, il cui consorzio Coinres ha licenziato 180 operai ex Temporary.Claudio Di Marco della Fp-Cgil, Dionisio Giordano della Fit-Cisl e Gianni Acquaviva della Uiltrasporti insistono sulla «necessità di fare transitare tutte le maestranze nelle nuove gestioni». E chiedono all'assessore Nicolò Marino e al dirigente generale del dipartimento, Marco Lupo, di pressare sui sindaci e sui commissari perchè «sia costituita subito l'ultima Srr mancante all'appello, "Palermo area metropolitana" e tutti i Comuni trasmettano al più presto i Piani d'ambito che devono garantire i servizi e l'occupazione».- See more at: http://www.lasicilia.it/index.php?id=108522/sicilia/ato-rifiuti-su-390-comuni-365-inadempienti&template=lasiciliait#sthash.5aSIa7d6.dpuf

mercoledì 20 novembre 2013

Enna progetto ampliamento della discarica Cozzo Vuturo

Enna. Presso la sede del Dipartimento Regionale delle Acque e dei Rifiuti si è svolto un incontro operativo avente per oggetto il completamento dell’iter necessario all’acquisizione del finanziamento e alla successiva emanazione del bando per la realizzazione dei lavori di ampliamento della discarica di contrada Cozzo Vuturo in territorio del comune di Enna, la cui chiusura da più di due anni ha messo in difficoltà tutti e venti i comuni della provincia, costretti ad abbancare i propri rifiuti in discariche che si trovano fuori province con un carico finanziario notevole. All’incontro erano presenti il dott. Lupo, commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Sicilia, il dott. Puccio, per la Struttura Commissariale Emergenza Rifiuti, il deputato regionale Mario Alloro, il dott. Salvatore Caccamo, Commissario Straordinario della Provincia, il dott. Interlicchia, legale rappresentante della società Enna Euno e l’ing. Rindone, Responsabile del Procedimento del progetto. “Nel corso dell’incontro – evidenzia l’on. Alloro – è stato chiesto alla Società EnnaEuno di provvedere all’aggiornamento dei prezzi e al completamento degli elaborati grafici e descrittivi del progetto. Sarà poi cura dell’ufficio del Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Sicilia, procedere all’espletamento della gara e al successivo affidamento dei lavori”. “Si palesa, dunque – conclude il parlamentare ennese – la possibilità di completare il tanto agognato iter per l’ampliamento della discarica di Cozzo Vuturo la cui realizzazione consentirebbe ai comuni della Provincia di Enna, rientranti nella neo costituita SRR di risparmiare considerevolmente sui costi di conferimento in discarica. Risparmi che andranno ad influire positivamente sulla tariffa, con un prevedibile risparmio per tutti i cittadini del territorio provinciale”.

Rifiuti tossici in Sicilia

L'Arpa: "Criticità nei rilievi, lì sotto può esserci di tutto". Al via progetto hi-tech È un po' come giocare a guardie e ladri. Ma con i ladri che sgommano via a bordo di unasupercar. E le guardie che non possono nemmeno provare a rincorrerli, perché rimaste a piedi. Scalzi. Così la guerra contro l'ecomafia è persa in partenza. Perché nella lotta al traffico illecito di rifiuti - con destinazione Sicilia e provenienza resto del mondo - il particolare più beffardo è che una mappa regionale dei veleni esiste: cave dismesse, miniere abbandonate, ma anche discariche (pubbliche e private) che custodiscono schifezze e segreti. Gli organi tecnici hanno in mano una black list con tutti i siti potenzialmente contaminati da rifiuti tossici. E li hanno condivisi, seppur con qualche falla nel sistema, con magistrati e forze dell'ordine. Ma per passare dalla teoria alla pratica (sopralluoghi e analisi in particolare, per non parlare dell'utopica fase delle bonifiche) c'è un altro muro di gomma. Un beffardo supplizio di Tantalo: non avere i soldi in un settore in cui la "controparte" di Cosa Nostra fattura decine di miliardi.«L'emergenza dei rifiuti tossici in Sicilia esiste - ammette Francesco Licata di Baucina, direttore generale dell'Arpa Sicilia, nella foto in basso nel tondo - e noi abbiamo un preciso monitoraggio di molti dei siti, ex discariche e miniere dismesse, che con tutta probabilità sono caratterizzati da contaminazioni nel sottosuolo». L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente era stata tirata in ballo - ieri su La Sicilia - dall'assessore regionale Nicolò Marino, che contestava «dati preoccupanti sulle discariche pubbliche, con l'Arpa che «ci dice cose che prima non ci aveva mai detto». Il riferimento è a quattro strutture (Agrigento, Gela, Enna e Messina), sulle quali il direttore Licata conferma «criticità in fase di controllo». Per poi allargare il campo: «Il problema delle discariche è il "post mortem", cioè quando si esauriscono. E in una regione in cui tutte le strutture, pubbliche e private, sono state da sempre gestite "in deroga", cioè male e senza rispettare le regole, è chiaro lì dentro ci puo essere di tutto». Anche i rifiuti tossici provenienti dall'Europa e dal Nord Italia sui quali starebbero indagando alcune Procure siciliane anche a seguito delle rivelazioni del camorrista pentito, Carmine Schiavone? «Questo in atto non si può sapere con certezza, ma non lo escluderei», afferma il direttore. Che aggiunge: «Se avessimo più risorse molte risposte si potrebbero trovare prima e meglio». Perché l'Arpa Sicilia, ricorda il direttore, «ha un organico di 300 unità al fronte di 970 di pianta organica» e nel 2013 «abbiamo ricevuto dalla Regione 11 milioni, di cui 4 appena sbloccati, mentre la nostra omologa in Lombardia riceve 80 milioni».Ma l'Arpa Sicilia, più volte accusata nei singoli territori di ritardi e lacune sulle rilevazioni anche in materia di rifiuti tossici, prova a ripartire dal Miapi. Ovvero "Monitoraggio e individuazione delle aree potenzialmente inquinate", con 10 milioni di euro per Sicilia, Campania e Calabria, finanziati dal Pon Sicurezza e gestiti dai ministeri dell'Interno e dell'Ambiente. L'Arpa Sicilia sta già «individuando i siti che potenzialmente possono contenere rifiuti tossici». Si tratta di «discariche pubbliche e private, distribuite su tutto il territorio siciliano, la cui lista è in via di rifinitura per poi essere inviata al ministero» e di «altri siti a rischio contaminazione, a partire da cave e miniere dismesse, sulle quali stiamo incrociando i dati con i tecnici dell'assessorato all'Energia». Su quest'ultimo aspetto un punto di partenza è il dossier della commissione per le miniere dismesse dell'Urps (Unione regionale province siciliane): oltre quella ormai famigerata di Pasquasia (a Enna), le ex cave incriminate sono quelle di Bosco (San Cataldo) Raineri (Mussomeli) Ciavolotta (Agrigento) e San Giuseppe (fra Melilli e Augusta); c'è anche un lago, il Soprano di Serradifalco. Ma visto che in Sicilia giacciono 691 cave dismesse (al fronte di 557 in attività), ci sarà di che sbizzarrirsi. E anche per le discariche la lista di partenza è lunga, perché «prima che le leggi intensificassero i controlli in quei siti entrava e usciva qualunque cosa», sostengono dall'Arpa.La fase successiva del progetto Miapi sarà quella «rilevazioni aeree - rivela il direttore Licata - con mezzi dotati di magnetometri molto sofisticati per misurare la presenza di rifiuti tossici». E infine la terza fase con i sopralluoghi dei tecnici di Arpa e Noe dei carabinieri. «I voli partiranno nel 2014, speriamo di concludere tutte le fasi entro il minor tempo possibile», auspica il direttore Licata. Consapevole che di tempo, per chi deve difendere i cittadini da bombe ecologiche a orologeria. Il tic-tac magari è partito già da decenni. L'esplosione, però, sarà (o è già stata) silenziosa. Come i morti di tumore in più città siciliane avvelenate.twitter: @MarioBarresi- See more at: http://www.lasicilia.it/index.php?id=108455/analisi/rifiuti-tossici-ecco-la-mappa-in-sicilia-%C2%ABma-mancano-risorse-per-i-controlli%C2%BB&template=lasiciliait#sthash.Y5w1NXQr.dpuf

Ato Palermo 1. I comuni non pagano, operatori interinali verso il licenziamento


Resteranno a casa dal prossimo sei dicembre gli operai interinali che lavorano per l’Ato Palermo 1. La comunicazione è stata inoltrata dal commissario straordinario dell’ambito, Maurizio Norrito a Orazio Giordano, responsabile della Temporary, la società “che affitta” 103 lavoratori alla Servizi Comunali Integrati che gestisce la spazzatura in 12 comuni del palermitano. La motivazione è che non ci sono più soldi. “I sindaci – spiega Norrito, contattato telefonicamente – avevano sottoscritto un documento con il quale si impegnavano a versare le somme necessarie per garantire gli stipendi ai lavoratori temporary. Quell’impegno – dichiara il commissario – non è stato rispettato. Sono dispiaciuto per i dipendenti ma oggi non c’è nemmeno un euro nelle casse dell’Ato Rifiuti. I comuni nonostante le numerose sollecitazioni e diffide non hanno pagato.”In una prima comunicazione inviata nei giorni scorsi, Norrito aveva annunciato la decisione di restituire 53 operai.Ieri invece, è arrivata la richiesta di licenziamento per tutti i 103 lavoratori. “Se i sindaci pagheranno – continua Norrito – potrò revocare la disposizione, altrimenti la decisione è questa ”. Esasperati gli operai che lanciano l’ennesimo appello ai sindaci per risolvere la questione. Si dicono preoccupati del silenzio degli amministratori locali che si erano impegnati a salvare la loro occupazione. “Nonostante abbiamo ricevuto soltanto qualche settimana fa lo stipendio di settembre – dichiarano – abbiamo continuato a garantire il servizio, facendo anche straordinari non pagati. Senza il nostro lavoro – concludono – il servizio non può essere garantito ” Sulla vicenda interviene anche la Fit Cisl di Partinico che punta il dito contro i sindaci inadempienti: “chi non ha pagato si assuma la propria responsabilita” si legge in una nota. “Che fine ha fatto la riforma degli Ato? Dove sono i cosidetti Aro? Come sempre . continuano i sindacalisti – l’inefficienza politica fa la sua parte. La Fit Cisl annuncia infine azioni di protesta davanti i municipi con il coinvolgimento dell’opinione pubblica. - See more at: http://www.teleoccidente.it/wp/?p=40709#sthash.ORt8lNYk.dpuf

domenica 17 novembre 2013

domenica 10 novembre 2013

Carini. Dalla Regione via libera all’ARO: il servizio rifiuti sarà gestito in autonomia

Home » notizie

Via libera dalla Regione al progetto presentato dal comune di Carini per la gestione della spazzatura. Il dipartimento Acqua e Rifiuti ha approvato l’Aro (Area di Raccolta Ottimale), un piano che prevede l’esternalizzazione del servizio. Dopo la chiusura definita degli Ato, il comune entrerà a far parte della SRR, ma gestirà il servizio in autonomia. Il prossimo passo sarà quello di affidare la raccolta e lo smaltimento della spazzatura, ad una ditta esterna tramite un bando pubblico. Con il nuovo piano dei rifiuti, l’ente locale dovrebbe risparmiare 2,5 milioni di euro e si impegna a raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2015. Il sindaco Giuseppe Agrusa si dice soddisfatto: “finalmente la Regione ci ha approvato questo progetto che ci permetterà di migliorare l’attuale situazione. Ci auguriamo che la ditta che si aggiudicherà il servizio per 7 anni, ci consenta di raggiungere risultati positivi. E’ necessaria però la collaborazione dei cittadini che devono fare la differenziata”. - See more at: http://www.teleoccidente.it/wp/?p=40253#sthash.HNcto23j.dpuf

Sciacca, costituzione SRR e A.R.O.: nota dei Consiglieri del Pdl Emmi, Dimino, Milioti e Alba

Clicca qui

mercoledì 6 novembre 2013

Rifiuti: sindacati Palermo, emergenza stipendi per lavoratori Ato

"E' ancora emergenza stipendi per i lavoratori degli Ato del palermitano, Coinres, Ato Palermo 1, Ato Palermo 5, e Ato Alto Belice Ambiente". A denunciarlo chiedendo un incontro alla Regione, sono i sindacati di categoria, Fp Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti, con una lettera unitaria che annuncia l'avvio delle procedure per la proclamazione di uno sciopero, nelle prossime settimane. ?Assistiamo ad uno stillicidio di retribuzioni arretrate e non pagate come il caso emblematico del Coinres, dove i lavoratori che svolgono servizio presso il comune di Altavilla Milicia attendono ancora il pagamento delle retribuzioni di dicembre 2012, oltre che delle successive maturate in tempi più recenti? lamentano i tre segretari Valerio Lombardo Fp Cgil, Francesco Ferrara Fit Cisl e Antonino Celano Uiltrasporti. ?Questa situazione, seppure in forma lievemente meno acuta, è estesa a tutti gli altri ex Ato , inoltre, negli ambiti Ato Pa 4 ed Ato Pa2, a pesare, oltre alle difficoltà in termini di retribuzioni, è anche l'anomalia dei pagamenti differiti nel tempo comune per comune, che genera disparità di trattamento tra lavoratori della stessa società. Cosi accade spesso che lavoratori in servizio in un comune abbiano ottenuto le retribuzioni in regola, mentre quelli del comune limitrofo si ritrovino ad attendere anche più di due stipendi in arretrato?. Al Coinres Ato Pa4, lamentano i sindacati, il ritardo nei pagamenti delle retribuzioni, e a seconda del comune di riferimento, oscilla tra le due e le tre mensilità; anche all'Alto Belice Ambiente le mensilità in arretrato sono due, mentre alla Servizi Comunali Integrati Ato Pa1 si attendono ancora le retribuzioni di settembre e ottobre per il personale in somministrazione, quella di ottobre per i dipendenti diretti. Caso a parte quello della Ecologia e Ambiente Ato Pa5, tristemente famosa per la sua ?virtuosità? e crollata rovinosamente come un castello di carte alle prime avvisaglie di burrasca, dove, lamentano i sindacati ?esiste il paradosso del saldo della retribuzione di ottobre già in pagamento quando ancora non risultano erogate il saldo della retribuzione di agosto e settembre a carico dell?amministrazione liquidatoria?. ?Per questo, e per via del perdurare delle anomalie sull'applicazione delle normative in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori, chiediamo un incontro urgente all'assessore regionale all'Energia Marino e al Dipartimento regionale Acque e Rifiuti al quale dovranno prendere parte anche i Commissari straordinari e i liquidatori degli ex Ato, al fine di individuare un percorso condiviso che riesca a garantire, da un lato, la regolarità nel pagamento delle retribuzioni ai lavoratori e dell'altro il regolare svolgimento del servizio?. I tre segretari concludono ?bisogna subito trovare le soluzioni adeguate per scongiurare, gravi situazioni di emergenza igienico-sanitaria, oltre che di ordine pubblico nei territori della provincia di Palermo?.
http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/12:31/4422763

domenica 3 novembre 2013

Ecomafie Sicilia = Napoli

SIAMO SECONDI SOLO ALLA CAMPANIA. CON IL ‘RAPPORTO ECOMAFIE 2013 DI LEGAMBIENTE’ SCOPRIAMO CHE, ORMAI, GRAZIE A CONNIVENZE E A UNA FINTA ANTIMAFIA, LA NOSTRA ISOLA INSIDIA IL ‘PRIMATO’ A NAPOLI E DINTORNI…Da Ctzen-la nuova generazione di news made in Catania – ricaviamo le notizie sulle ecomafie, a loro volta ricavate dal ‘Rapporto ecomafie 2013 di Legambiente – Storia e numeri della criminalità ambientale”. Ed apprendiamo la non invidiabile notizia che, finalmente, in materia di infrazioni nella raccolta e nello smaltimento illecito di rifiuti la Sicilia, ha conquistato la seconda posizione nella graduatoria nazionale dei territori più inquinati, superando la Calabria, ponendosi a ridosso immediato della Regione Campana. Complimenti!La percentuale delle infrazioni che consente questo sorpasso è dell’11,8 per cento, con 34 mila casi accertati, dei quali detiene il primato dei delitti contro la fauna e si colloca nei primissimi posti per incendi dolosi, ciclo del cemento e, appunto, nel settore dei rifiuti.Un passo della relazione di Legambiente è illuminante: “Ancora una volta, com’è accaduto per le energie rinnovabili si cerca di cannibalizzare un nuovo e promettente segmento economico per accumulare profitti illeciti, o evitare penali nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi”. Di questi fatti la Magistratura ne ha individuati due nei centri gestiti da Kalat ambiente e molti altri nei Comuni catanesi della costa ionica, mediante l‘Operazione ‘Nuova Jonia’. Questa operazione che ha coinvolto i 14 Comuni dell’Ato 1 di Catania ha portato all’arresto di 27 amministratori e 16 impiegati. Costoro, in combutta con Aimeri ambiente, facevano arricchire il clan Centorino di Calatabiano con la nettezza urbana in cambio di posti di lavoro.Il business delle ecomafie spazia dal ciclo del cemento alle agromafie, dagli incendi boschivi ai massacri della fauna e alla spazzatura. Il core-business però resta la raccolta e la gestione delle discariche dei rifiuti di ogni genere, specialmente di quelli tossici e pericolosamente inquinanti. Anzi, più inquinanti sono, più ricchi sono i vantaggi economici. E questo lucroso affare richiama sempre più clan ad interessarsene ed il fenomeno che, in un primo tempo, era stato scoperto nei Comuni del Catanese, adesso è riscontrabile in quasi tutte le contrade siciliane. E lo ‘sgubbo’ relativo ha raggiunto, secondo le più recenti stime, il ragguardevole montante di 16,7 miliardi di euro. Scusate se è poco!L’affaire combinato della raccolta dei rifiuti abbinata alla gestione delle discariche ha contagiato anche la proliferazione, in Sicilia, di imprese che operano in questo settore: imprese non necessariamente mafiose. Addirittura i titolari di imprese operanti in questo comparto fanno carriera nelle grandi organizzazioni professionali e di categoria, raggiungendone i vertici rappresentativi. E’ in caso di Confindustria Sicilia e del suo vice presidente, Giuseppe Catanzaro.Nell’Agrigentino, per esempio, le ditte Sap di Catanzaro, la Iseda e la Seap del cugino dell’onorevole Angelino Alfano si sono assicurati appalti in materia di raccolta e gestione delle discariche per rifiuti solidi urbani di numerosi Comuni, per importi superiori ai due miliardi di euro. Il tutto senza gara d’appalto. Infatti, da almeno sei anni non si celebrano gare per l’affidamento del servizio di raccolta e discarica dei rifiuti. E la legalità che fine ha fatto?A questo punto una noticina a margine non ci sembra proprio fuori luogo e riguarda Confindustria Sicilia. Ci domandiamo quale interpretazione danno i soci di questa organizzazione alla parola industria. Se l’accezione originaria, dal latino. Che individuava nel termine industria ogni genere di intrapresa che avesse finalità economica, ovvero la specificazione semantica corrispondente alla comparsa della forma di produzione chiamata in Gran Bretagna factory system, da cui per successive approssimazioni si è addivenuti alla concezione dell’industria quale attività manifatturiera.Noi pensiamo che Confindustria Sicilia si rifaccia all’interpretazione classica in quanto di manifatturiero, nelle aziende associate, ci dispiace sottolinearlo, c’è ben poco. Mentre sono diffusissime le imprese operanti nel campo dei servizi e del commercio all’ingrosso. Il nostro augurio è che si converta al più presto all’interpretazione più moderna di factory system. Ne trarrebbe vantaggio tutta l’economia siciliana e il suo sviluppo economico.Da qualche parte si osserverà che quest’ultimo argomento non c’entra con il tema centrale delle precedenti note. Non è così. Lo sviluppo civile della Sicilia passa anche per il suo sviluppo economico e culturale. Se in economia ci si adagia sulle pratiche parassitarie di stampo mafioso di questo cancro non ci libereremo mai.

http://www.linksicilia.it/2013/11/ecomafie-la-sicilia-al-secondo-posto-in-italia-nella-gestione-truffaldina-dei-rifiuti-e-delle-discariche/

venerdì 1 novembre 2013

Rifiuti, Sicilia fuori dagli obiettivi Ue - QdS.it

PALERMO – Nei giorni scorsi, Anci e Conai hanno diffuso il terzo rapporto sulla raccolta differenziata e riciclo nel 2012. Ci sono regioni che migliorano e crescono avvicinandosi alla media nazionale, mentre in Sicilia si registrano i consueti valori che fanno ben figurare persino il deprimente risultato del Mezzogiorno.Alla Regione dovrebbero preoccuparsi e pure parecchio, perché al di là della liquidazione delle Ato e dell'avvio del nuovo sistema di gestione dei rifiuti in mano ai Comuni e alle nuove Società di regolamentazione del servizio dei rifiuti (Srr), ci sono ancora diversi nodi da sciogliere e non riguardano soltanto la tenuta economica del sistema e i debiti pregressi, ma anche gli obiettivi europei da raggiungere nei prossimi anni per riciclo e differenziata che potrebbero avviare pericolose ripercussioni come le procedure di infrazione.C'è tempo fino al 2020 per raggiungere la quota del 50% di avvio a riciclo per Regione. La Sicilia, in questo contesto, gode dell'ultima postazione nazionale. Il dato isolano supera di non molto il 10%, un risultato che si trova a circa un terzo dalla media italiana che sfiora il 40%.Il secondo aspetto riguarda quanto previsto dall'articolo 205 del d.lgs. 152/2006 che fissa per il 31 dicembre del 2012 il raggiungimento di almeno il 65% della raccolta differenziata. Anche in questo caso la Sicilia si trova sul fondo della classica italiana che comunque mantiene in generale una media inferiore a quanto richiesto dall'Europa. I valori più alti si registrano nel nord-est (54,89%), seguito dal nord-ovest (48,63%), dal centro (33,11%), mentre a chiudere troviamo il Sud e le isole (24,97%). E stiamo parlando di un obiettivo che è già scaduto dieci mesi fa, e che nemmeno quest'anno sarà raggiunto.Nel 2012, la Sicilia ha raggiunto complessivamente 297 mila tonnellate di differenziata tra carta, plastica, legno, metalli, imballaggi misti, vetro, frazione umida e verde, raee e altre porzioni minori. Un dato spazzato via dai 2 milioni della Lombardia, dal milione e mezzo dell'Emilia-Romagna e dal milione di Piemonte e Veneto. Il confronto è decisamente impietoso se si passa al dato pro capite. La Sicilia ha infatti il risultato più basso d'Italia, 69,17 kg/ab./anno, che è impietoso se confrontato con la media nazionale (199,74) e ancora di più con Emilia-Romagna (299,77), Trentino-Alto Adige (271,33), Veneto (259,14) e Piemonte (255,74).C'è solo un settore di raccolta che ha permesso alla Sicilia di elevarsi di poco al di sopra della mediocrità e dell'ultimo posto nazionale. Sempre nel 2012, l'Isola ha raccolto circa 13,5 mila tonnellate di Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), che si traduce nel 6,05% della raccolta nazionale. Una raccolta cospicua che crolla non appena il dato viene distribuito sulla popolazione regionale, in quanto la media isolana di poco più di 2,7 kg/ab./anno resta comunque inferiore a quella nazionale e di poco superiore ad altre regioni meridionali come Calabria, Basilicata, Puglia, Campania e Molise. Il dato si mantiene più o meno stabile anche nel primo semestre del 2013, periodo in cui la Sicilia ha portato al ribasso la sua quota percentuale nazionale scivolando al 4,8%.
Rifiuti, Sicilia fuori dagli obiettivi Ue - QdS.it


Post più popolari di sempre