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sabato 27 dicembre 2014

Via ai rifiuti Siciliani in Germania e Austria

I rifiuti siciliani prenderanno la via della Germania e dell´Austria. E´ ormai un dato di fatto alla luce dell´impossibilità di abbancare nelle discariche siciliane il pattume prodotto. Il governo nazionale ha autorizzato il presidente della regione, Rosario Crocetta, a procedere in questo senso, anche se per i contribuenti siciliani, che già pagano le tasse regionali più alte, sarà un ulteriore salasso perchè l´incapacità di affrontare la questione rifiuti negli anni ha portato ad una soluzione che di razionale e di efficiente non ha nulla con navi e Tir che dovranno conferire i rifiuti siciliani negli inceneritori europei. E´ di fatto il fallimento di uno dei punti qualificanti del progetto elettorale di Crocetta e non a caso da più parti si levano critiche e attacchi al governo regionale. Sel in una nota è durissimo: "I siciliani a fronte di città sporche e sommerse dai rifiuti subiscono aumenti della Tari insostenibili. Le discariche, per lo più in mano ai privati, sono ormai sature e ci hanno fatto ripiombare nell´ennesima emergenza. La risposta a questo quadro disastroso è la solita richiesta di poteri speciali, il famigerato commissariamento, che consente di operare in deroga alle normative italiane ed europee. E´ una strada, già percorsa dallo stesso Crocetta, che non ha portato alcun risultato e che serve, solo, a perpetuare il sistema delle discariche come unica scelta per lo smaltimento dei rifiuti.

Siamo contrari al commissariamento, che fra l´altro affiderebbe poteri speciali insindacabili a coloro i quali sono i responsabili di questo disastro e non hanno fatto nulla per evitarlo. Altri sono gli interventi che servono: raccolta differenziata spinta, approvando e finanziando i progetti presentati da circa 100 comuni; recupero e riciclaggio ad ampio raggio, non solo delle frazioni secche (plastica,vetro,carta ect.), ma anche dell´organico, utilizzando le decine di milioni di euro finora inutilizzati per gli impianti; modifica della legge regionale n° 9/2010, al fine di inserire un efficace sistema (premio-sanzione) per rendere conveniente la raccolta differenziata, attraverso l´adozione obbligatoria della tariffazione puntuale".

Per Sel questi sono gli interventi da adottare subito in via ordinaria "per uscire dalla crisi, fare gli interessi collettivi dei cittadini, bonificare il sottobosco affaristico e mafioso che gravita intorno ai rifiuti. Se per fare questo, è indispensabile un periodo transitorio limitato di trasporto degli Rsu fuori dalla Sicilia, lo si faccia presto e bene". Sel è anche per la pronta apertura dei centri di compostaggio di Ragusa e Vittoria per smaltire i rifiuti prodotti nel territorio ibleo

http://www.corrierediragusa.it/articoli/cronache%20regionali/palermo/28920-rifiuti-della-sicilia-conferiti-in-austria-e-germania-fallimento-del-governo-crocetta-duro-sel-pagano-i-contribuenti.html

venerdì 26 dicembre 2014

Rifiuti, Legambiente Sicilia: 'Niente commissariamento, ma seria gestione' - Giornale di Sicilia

ROMA. "La resistenza del Governo nazionale rispetto alla richiesta di commissariamento fortemente voluto da Crocetta, è più che giustificata”. Lo ha detto il presidente regionale di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, a proposito della gestione dei rifiuti in Sicilia.



“Il fallimento di tutte le gestioni commissariali, compresa quella voluta dal governo Crocetta nel 2013, è davanti agli occhi di tutti. Perché questa volta dovrebbe andare diversamente? Anzi, dalle dichiarazioni raccolte in queste ultime settimane  - dice Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia - appare evidente come la confusione regni sovrana e non ci sia un’idea per fare uscire la Sicilia dalla grave emergenza in cui è piombata. Se da un lato incoraggiano le parole dell’assessore Contrafatto, che dichiara di volere immediatamente ripartire dalla redazione di un piano di gestione, dall’altra preoccupano quelle di Crocetta che torna a parlare di inceneritori. Riteniamo utile spiegare al Presidente che rispetto a questa tecnologia il problema non è la dimensione. Molto semplicemente si tratta di una opzione vecchia e resa antieconomica dall’aumento percentuale della raccolta differenziata e del recupero di materia, anche nel nord Europa. Eppure, almeno in quei Paesi l’incenerimento serviva a riscaldare le case in sostituzione delle caldaie a gas. Alle nostre latitudini non esiste nemmeno questa utilità, tanto è vero che per sostenere gli impianti di questo tipo nel sud Italia si è scaricato il peso della loro gestione sulle bollette elettriche delle famiglie italiane equiparandoli ad impianti per la produzione di energia rinnovabile.



La Sicilia – conclude Fontana - ha bisogno di una seria politica di gestione dei rifiuti di cui fino ad oggi non si è visto nemmeno l’ombra. È indispensabile fare partire le SRR, redigere un piano di gestione, come previsto dalla legge 9 del 2010, che sostenga l’immediato avvio della raccolta differenziata e del recupero della materia. Tutto il resto sono solo chiacchiere disinformate o cortine fumogene che nascondono i soliti affari”.



Rifiuti, Legambiente Sicilia: 'Niente commissariamento, ma seria gestione' - Giornale di Sicilia

sabato 13 dicembre 2014

Assolti vertici Coinres ATO PA4

I vertici del Coinres, il consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti in 22 comuni del palermitano, sono stati assolti dal Tribunale di Termini Imerese perché il fatto non sussiste.Giovanni Granata, presidente del Coinres difeso dall’avvocato Salvatore Sansone, Riccardo Incagnone, vicepresidente del Coinres, difeso dall’avvocato Giuseppe Virga e Raffaele Loddo, presidente del consiglio di amministrazione, difeso dall’avvocato Fabio Ferrara erano finiti sotto processo per le assunzioni con contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato violando la normativa pubblicistica.I tre secondo l’accusa avrebbero procurato, intenzionalmente, ingiusto vantaggio economico ai beneficiati e infine Loddo e Incagnone avrebbero stipulato contratti di nolo a caldo e a freddo (con uomini e mezzi o con solo mezzi) per svolgere i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, sempre in violando le norme.Per i giudici del Tribunale di Termini Imerese presieduto da Paolo Pitarresi, a latere Claudia Camilleri e Alessia Lupo, le contestazioni mosse agli imputati sono prive di fondamento. Il pm aveva chiesto un anno e 10 mesi per Granata e un anno e due mesi per Loddo e Incagnone. Tra novanta giorni saranno pubblicate le motivazioni.
http://palermo.blogsicilia.it/sotto-processo-per-assunzioni-assolti-vertici-del-coinres/280683/

venerdì 12 dicembre 2014

Castelvetrano, importante approvazione del Piano d'intervento per la gestione dell'ARO rifiuti

http://castelvetranonews.it/notizie/?r=7Ok

Emergenza rifiuti in Sicilia, Crocetta: si va verso il commissariamento

Il sottosegretario Delrio ha assicurato il confronto immediato con il ministero dell'Ambiente per valutare la possibilità di disporre i provvedimenti legislativi necessari
PALERMO. Il presidente Crocetta, l'assessore all'Energia Contrafatto, il direttore generale Armenio, si sono incontrati oggi a Roma con il sottosegretario Delrio. Tra i temi all'ordine del giorno, la questione dei  rifiuti e dell'emergenza discariche, i nuovi progetti di impresa nelle aree di crisi di Termini Imerese e  Gela, la situazione dei conti della Regione.Relativamente all'emergenza discariche il governo ha rappresentato al sottosegretario Delrio la grave situazione che si e' prodotta sul territorio siciliano per effetto della chiusura, durata alcuni giorni, della discarica Oikos di Motta Santa Anastasia e per il provvedimento di fermo dell'autorità giudiziaria di Mazzarrá Sant'Andrea, che ha sottratto ben 1200 tonnellate quanto a capacità di conferimento e danni a cascata, per effetto dei mancati conferimenti, dei comuni che ne usufruivano, portando alla chiusura della discarica di Siculiana per il raggiungimento della capacità. La proposta del governo regionale e' quella di avere un periodo di commissariamento che possa consentire di predisporre interventi immediati atti a portare la capacitá di conferimento a quella prevista dal piano regionale dei rifiuti.Il sottosegretario Delrio ha assicurato il confronto immediato con il ministero dell'Ambiente per valutare la possibilità di disporre i provvedimenti legislativi necessari. I nuovi interventi per le aree di Gela e Termini riguardano invece due richieste presentate da una società interessata a produrre bio-energia e bio-carburante nell'area di Gela e dei macchinari necessari per la relativa lavorazione a Termini.Ciò consentirebbe l'occupazione di 200 persone a Termini e di circa 550 a Gela, favorendone la riconversione nel campo della green economy. Al fine di accelerare la realizzazione di tali investimenti, entro un mese verrà predisposto un accordo di programma per arrivare al piano definitivo entro febbraio/marzo.Per quanto riguarda i conti della Regione, Delrio subito dopo l'approvazione della legge di stabilità nazionale, avvierà un tavolo congiunto intersettoriale tra Regione e governo nazionale sul risanamento finanziario della Regione siciliana.
http://gds.it/2014/12/11/rifiuti-sicilia-verso-il-commissariamento_277769/

domenica 30 novembre 2014

7 discariche per sostituire Siculiana. L'ordinanza anti-Emergenza rifiuti

La decisione di Crocetta: l'immondizia che fino a ieri veniva portata nella struttura del Gruppo Catanzaro andrà a Gela, Palermo, Trapani, Misterbianco, Lentini, Castellana e Sciacca. Si comincia domani. Ma scattano le prime interruzioni della raccolta. La nota del presidente: "Chiederò lo stato di emergenza".

PALERMO – L'ordinanza è stata firmata pochi minuti fa dal presidente della Regione Rosario Crocetta. Dispone il trasferimento a Gela, Bellolampo, Trapani, Sciacca, Castellana Sicula, Lentini e Misterbianco dei rifiuti che fino a ieri sono stati portati nella discarica di Siculiana: prende forma così il piano della Regione per fare fronte al rischio emergenza rifiuti in 83 comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Palermo nato dall'annuncio, arrivato sabato scorso, del riempimento della discarica gestita dal gruppo Catanzaro. Già stamattina si sono verificate le prime interruzioni dei servizi.A rischio c'era la raccolta rifiuti in 83 comuni. Si tratta diversi centri dell'Agrigentino, fra i quali il capoluogo, e di numerosi paesi nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta, compresa la stessa città di Caltanissetta. Dopo la chiusura temporanea di altri impianti della Sicilia occidentale, infatti, molti comuni erano confluiti sulla struttura di Siculiana e nell'impianto gemello di Montallegro, dove sono già partiti i lavori che dovrebbero portare all'inizio dell'anno prossimo al ritorno alla normalità. Lavori di ampliamento che venerdì scorso i tecnici del Libero consorzio di Agrigento e dell'Arpa hanno definito “in fase avanzata”.Fino ad allora, si procederà con la “distribuzione”. A essere interessate sono la discarica Rap di Bellolampo, quella gestita dalla Oikos a Misterbianco, quella della Trapani Servizi nella città del sale, l'impianto controllato dalla Sogeir a Sciacca, quello della Ambiente Cl2 a Gela, la struttura gestita dalla Sicula Trasporti a Lentini e quella della Alte Madonie Ambiente a Castellana Sicula. Lentini e Misterbianco, come anticipato nei giorni scorsi da LiveSicilia, riceveranno anche i rifiuti della Sicilia orientale, messi in difficoltà dal sequestro della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. “La decisione – annuncia il direttore del dipartimento Rifiuti Domenico Armenio – sarà in vigore da domani e dovrebbe permettere di limitare i disservizi nella raccolta”. Anche se alla Regione non escludono brevi interruzioni del servizio. Che si sono già manifestate: a Carini, in provincia di Palermo, ad esempio, il sindaco Giuseppe Agrusa ha vietato a tutti i residenti di conferire la spazzatura nei cassonetti. Da domani, però, il problema dovrebbe essere risolto. O almeno dovrebbe iniziare a risolversi. In attesa che Siculiana riapra.LA NOTA DI CROCETTA" Con un'ordinanza predisposta dal direttore generale Acqua e rifiuti, ing. Armenio, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha disposto il piano straordinario di emergenza rifiuti dopo i provvedimenti che hanno interessato la discarica Oikos di Motta Santa Anastasia  e Tirreno Ambiente di Mazzarà  e la chiusura della Catanzaro di Siculiana. Il piano prevede l'utilizzo per 30 giorni di  tutte le discariche disponibili attualmente in Sicilia, conferendo quantitativi sopportabili. 'Si tratta di un vero piano di solidarietà – dice Crocetta -  attraverso il quale si vuole evitare un disastro ambientale nelle città siciliane. Nei prossimi giorni il governo regionale intende approntare un piano più dettagliato per un uso ottimale di tutte le discariche e l'eventuale messa in esercizio di discariche già esistenti che potrebbero essere riavviate con piccoli interventi'. Il presidente della Regione è intenzionato a chiedere la dichiarazione di stato di emergenza alla presidenza del Consiglio per potere compiere in modo veloce tutti gli atti necessari alla realizzazione di un piano di investimenti che riorganizzi l'intero settore. Per il presidente "è indispensabile accelerare l'incremento della differenziata e l'apertura di discariche pubbliche in alternativa a quelle private". In particolare  viene sottolineato il fatto che tutta la provincia di Catania, Messina e la parte orientale della provincia di Palermo, per anni sono dipese in modo prevalente da due sole discariche, Oikos e Tirreno Ambiente, entrambe private. I provvedimenti della magistratura hanno posto drasticamente questioni temporanee al possibile utilizzo delle medesime.
LA NOTA DI ORLANDO"A causa della gravissima emergenza rifiuti nell'area metropolitana - dice in una nota il sindaco di Palermo e presidente Anci Sicilia, Leoluca Orlando - con il Presidente della Azienda Comunale Rap ho offerto la disponibilità per il conferimento dei rifiuti dei Comuni a Bellolampo, discarica pubblica messa in regola in questi ultimi due anni con risorse nazionali ottenute e rese disponibili dal Comune di Palermo. E' entrato in crisi l'assurdo e costosissimo conferimento in discariche private, che il Comune di Palermo e l'Anci Sicilia hanno sempre e con forza denunciato. E'evidentemente necessario adesso effettuare ogni accertamento e monitoraggio tecnico, ma è anche necessario che la Regione si doti (unica regione italiana ancora priva di tale strumento previsto dalle norme europee e nazionali) di un Piano regionale dei rifiuti e realizzi finalmente un piano di impiantistica pubblica che sottragga la Sicilia a speculazioni di ogni genere e a gravi condizioni igienico-sanitarie. E' ora di finirla con insopportabili sprechi, utili soltanto a perpetuare disservizi e arricchimenti indebiti".
http://m.livesicilia.it/2014/11/28/sette-discariche-per-sostituire-siculiana-ecco-lordinanza-anti-emergenza-rifiuti_570496/

venerdì 21 novembre 2014

Pignoramento da 32 milioni di euro ATO PA1

Atto di pignoramento da 32 milioni di euro il cui decreto è stato notificato dal Tribunale a dodici enti locali. A vantare questo credito l’ex Amia nei confronti dei comuni soci dell’Ato Rifiuti Palermo 1. Il pagamento viene intimato entro 10 giorni dalla notifica.Una vera e propria tegola sia per i comuni che saranno costretti a bloccare i versamenti all’Ato, sia per la società in liquidazione che ha già convocato un’assemblea urgente dei sindaci.E’ quindi indispensabile pianificare interventi oltre che per risolvere il problema del pignoramento, anche per non interrompere la raccolta dei rifiuti nei comuni coinvolti, ma è chiaro che senza fondi il servizio di raccolta verrà inevitabilmente interrotto rischiando l’ennesima emergenza igenico-sanitaria.
http://www.teleoccidente.it/atto-di-pignoramento-da-32-milioni-di-euro-dallex-amia/

giovedì 13 novembre 2014

Marino contro Crocetta

«Rifiuti, la volta che fui convocato

da Lumia e Confindustria Sicilia»

L’ex assessore Marino: «Crocetta piegato agli industriali col placet di parte del Pd. Calleri e Lo Bello inadeguati»CATANIA - Torna, dopo essere stato messo alla porta. E frantuma la finestra di Palazzo d’Orléans. In mille pezzi. «Crocetta è condizionato dall’ingerenza di esponenti di Confindustria che continuano a garantirsi delle situazioni di vantaggio con il mero biglietto da visita dell’antimafia, privo di sostanza, e con il placet di parti della maggioranza e del Pd». Nicolò Marino, ex assessore ai Rifiuti “dimissionato” dal governatore, interviene duramente sul sistema delle discariche in Sicilia. Con accuse vecchie e nuovi retroscena. E con una tesi di fondo: «Il sistema dei rifiuti in Sicilia è sempre in mano alle stesse persone». La durezza dello scontro tra Marino e il governatore ha più volte toccato livelli altissimi. E qual è ora la nuova miccia? Il magistrato catanese torna alla carica dopo le dichiarazioni di Rosario Crocetta in un’intervista pubblicata sabato dal nostro giornale: «Aveva il chiodo fisso di Catanzaro (il vicepresidente di Confindustria Sicilia, imprenditore nel settore delle discariche, ndr) e non ha mai parlato del vero rapporto fra mafia e rifiuti che c’era altrove», ha affermato il presidente della Regione. Attribuendo a Marino «errori gravi di valutazione» in una sorta di continuità, in materia di rifiuti, con le scelte di Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo. Dalla difesa all’attacco, l’attuale presidente di una sezione del Tribunale penale di Roma si sciacqua la bocca: «Non mi sento accomunato a nessuno e rispetto la storia umana di Cuffaro e Lombardo, pur non condividendo ovviamente le scelte che li hanno portati alla loro situazione giudiziaria. Non capisco perché Crocetta cerchi sempre lo scontro con me. È una persona superficiale, ma non stupida: conosce perfettamente quello che io ho fatto».   La tesi di Crocetta è: sui rifiuti Marino guardava il dito, Catanzaro, e non la luna, ovvero Motta e Mazzarrà. È questo il motivo del vostro scontro?Il vero problema fra me e Crocetta era che nel mio operato, pur realizzando il programma di governo, io ho sempre tenuto davanti agli occhi le regole: quelle comunitarie - vedi i casi dell’eolico e del servizio idrico integrato - e quelle nazionali e regionali. Crocetta invece ha impostato il suo mandato come un monarca che non ha bisogno di rispettare gli ordinamenti comunitari e nazionali, facendo coincidere il suo dire con l’ordinamento in Sicilia. Crocetta voleva una testa di legno e non un assessore pensante, per riempire il gabinetto con persone di sua fiducia e gestire lui l’assessorato. Un modello che è riuscito a imporre alla Formazione con la Scilabra e soprattutto all’Ambiente con la Lo Bello. Ed è in quest’ultimo settore che ci sono i problemi sulle discariche, tant’è che tolgo l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale, ndr) da quell’assessorato e la porto all’Energia».   Per quale motivo?«Effettuato un controllo sulle discariche private mi rendo conto che erano stati autorizzati, senza che ne avessero diritto, almeno 3 milioni di metri cubi a Catanzaro e 2,6 milioni a Oikos. E inoltre era legge già dal 2003 prevedere un biostabilizzatore. I lavori della commissione speciale che ho voluto io evidenziano proprio questo, tant’è che apriamo i procedimenti amministrativi per la revoca di Oikos e per la rivisitazione di Catanzaro. Il direttore generale Gullo, mantenuto in carica sia da Crocetta sia dalla Lo Bello nonostante le mie durissime segnalazioni, scrive però in conferenza di servizi che la procedura è regolare. Dopo due giorni arrivano gli arresti di Proto e degli altri legati alla discarica di Motta. E a questo punto Gullo riscrive a Lupo, rimasto dirigente generale del mio assessorato dopo che io ero andato via, per dirgli: aspetta, rivediamo la procedura».   Ma il presidente Crocetta era a conoscenza di tutto ciò?«Io segnalo tutto a Crocetta, ma lui non fa nulla. Oltre allo stop alle autorizzazioni doveva esserci risarcimento alla Regione sia dai dirigenti che hanno sbagliato, sia dai privati che ne hanno beneficiato, in violazione di legge. Crocetta ha sempre saputo tutto. E continua a lasciare Gullo allo stesso posto».   Però la posizione dell’azienda di Catanzaro risulta regolare.«Io imposi con una serie di circolari la messa in regola delle discariche private. Catanzaro, che è il più furbo di tutti, presentò il piano richiesto. Ma nessuno esercita l’azione di risarcimento nei suoi confronti: sono milioni e milioni di euro. Io intervenni anche sulle tariffe imposte ai comuni, oltre che sulle stazioni di trasferenza. Un sindaco del Palermitano si lamentò sull’ubicazione scelta da Catanzaro. E sa qual è la cosa bella? Lumia mi mandò sia Catanzaro, sia il sindaco che si lamentava... ».   Però sembra che la sua sia una guerra personale contro Catanzaro.«Io mi scontro con lui perché è il primo ad attaccare il governo regionale duramente su un atto necessario, voluto da Crocetta, da me e da tutti gli altri per scongiurare l’emergenza rifiuti ripristinare la legalità sul ciclo integrato dei rifiuti, a partire da Bellolampo. Siamo stati noi a impedire che Palermo diventasse Napoli... ».   Ma Crocetta perché l’ha cacciata?«Non tollerava la mia autonomia né la fiducia che riscontravo fra tutti i soggetti del settore, sindacati compresi. Il nostro progetto era ben preciso: non nuovi impianti di pirolisi, ma con centri di compostaggio per ciascuna Srr e implementando le società di riciclo. Poi facciamo le tre gare per le piattaforme pubbliche di Gela, Enna e Messina. Quest’ultima perché sapevamo cosa stava succedendo a Mazzarrà. Anche Crocetta lo sapeva, ma non gli interessava. Con le gare scoppia un macello, perché i privati capiscono che le con le strutture pubbliche avrebbero avuto concorrenza. Sull’ipotesi di stop all’impianto di Gela, nel dicembre 2013, l’altro scontro con il dirigente Gullo. Ci riuniamo a Palazzo d’Orléans, ci sono anche la Lo Bello e il mio direttore Lupo. E lì Crocetta ha il barbaro coraggio di dire che Gullo era stato tratto in inganno da un suo funzionario. In quell’occasione ho lo anche scontro più duro con la Lo Bello, che ritengo persona assolutamente inadeguata. E infatti è finita alla Formazione al posto della Scilabra... ».   Su Mazzarrà lei ha chiuso un occhio, secondo la tesi di Crocetta.«Nelle ordinanze delle Procure di Palermo e di Barcellona Pozzo di Gotto emerge con chiarezza il lavoro fatto da me e dalla commissione che ho voluto, presieduta dal mio vicecapo di gabinetto Buceti. E potete escludere che il signor Calleri, che mi è succeduto e che non ho mai avuto il piacere di conoscere, inadeguato anche più della Lo Bello, sia stato messo lì da Crocetta per avere un simulacro e continuare a gestire tutto? E poi ripeto: Crocetta non vuole essere offuscato da nessuno, vuole sempre fare la primadonna. E la mia presenza lo offuscava».   Lei continua a parlare di ingerenze di Confindustria. Ma quali sono le prove?«Il direttore Lupo, che da quando vado via io non si sente più garantito anche perché aveva visto quello che stava succedendo con Calleri, doveva essere sostituito dal direttore del Genio civile di Palermo, Munafò, persona perbenissimo. E invece viene scelto un direttore dell’area agrigentina, Armenio. Ad Agrigento vi è Catanzaro, ma anche un’importante autorità nel settore, che è il presidente della commissione Ambiente del Senato. Sarà pure un caso, ma quando Catanzaro scrive, lo fa al presidente della commissione Ambiente del Senato, che a quanto ho capito è in sintonia politica con lui».   Ma questa coincidenza geografica è piuttosto debole rispetto alla durezza dei suoi attacchi a Catanzaro.«Catanzaro è la punta dell’iceberg che cercava di impedire, sotto il profilo giuridico, che la Regione si dotasse di strumenti normativi che le consentissero di fare piattaforme pubbliche. Ma è lui assieme a Montante... ».   Che c’entra Montante?

 

«Le racconto un aneddoto. Sul “Fatto Quotidiano” escono alcuni articoli. Uno molto critico sul procuratore Lari quando dice che Montante è il simbolo della legalità. Io critico Lari, ricordandogli anche che lui aveva tessuto le lodi di Alfano, ministro che propose leggi poi dichiarate incostituzionali, e richiamandolo al suo dovere. Non dimenticate che io e Lari eravamo a Caltanissetta assieme e che entrambi sappiamo chi è Montante. Poi quando convertono in legge il ddl sull’emergenza rifiuti, mettono la mia nota contro Catanzaro. E a quel punto mi chiama Lumia, pochi giorni dopo la pubblicazione di quell’articolo sul “Fatto”. Era un lunedì e mi chiede se potevamo vederci a Palermo. Io gli rispondo che ci sarei stato l’indomani e che ero a Catania. “No. Io, Antonello e Ivan ti dobbiamo parlare con urgenza”, mi disse. Alle nove di sera ci siamo visti all’hotel Excelsior di Catania. L’esordio del signor Montante è che egli mi ritiene il regista degli articoli del “Fatto Quotidiano” e aggiunge l’espressione: “Se dobbiamo fare la guerra a colpi di dossier, tu me lo devi dire. E la devi smettere di sguinzagliare Buceti (vicequestore in aspettativa per entrare nel gabinetto di Marino, ora tornato alla Dia, ndr) per raccogliere elementi a mio carico”».   E lei cosa rispose?«Primo: non ti permetto di utilizzare questo tono. Secondo: ti conosco talmente bene che non ho bisogno di sguinzagliare nessuno. Quella fu una discussione durissima. Se vogliono, Montante, Lumia e Lo Bello smentiscano questa circostanza».   Gli altri presenti cosa fecero?«Quando si aprì lo scontro fra me e Montante, Lo Bello rimase in silenzio e Lumia a un certo punto tentò di mediare perché forse capì che Montante aveva esagerato».   Lei raccontò a Crocetta l’accaduto?«Il giorno dopo vado a Tusa e informo Crocetta, in presenza dello stesso Buceti, dell’episodio. Dicendo che nessuno si doveva assolutamente permettere di provare a condizionare l’operato dell’assessorato. Crocetta, a pranzo, per tutta risposta... cambia discorso. È l’inizio della fine. È chiaro che lui ha il problema di qualcuno di Confindustria che gli ha chiesto la mia testa. Non può dire di no perché Confindustria ha supportato le sue campagne elettorali a Gela, a Bruxelles e alla Regione».   Che giudizio dà sul nuovo assessore al Territorio e ambiente, Maurizio Croce?«Un fuoriclasse, una delle scelte più azzeccate per la sua competenza in materia. E non potrà consentire un uomo inadeguato come direttore generale».  
http://www.lasicilia.it/articolo/rifiuti-ecco-chi-sono-i-padroni-sicilia-l-atto-d-accusa-dell-ex-assessore-marino-0

martedì 11 novembre 2014

Tari 2014: garage, autorimesse, box, cantine e soffitte. Niente si salva dalla tassa sui rifiuti: lo dice la Cassazione

Tari 2014, mentre i Comuni sono pronti a mettere le mani nelle tasche dei loro cittadini con la nuova tassa sui rifiuti, arriva la Cassazione a estendere ulteriormente la portata del tributo. Non solo case e negozi, infatti, saranno soggetti alla Tari, ma anche garage, autorimesse, box, cantine e soffitte.
Tari 2014, l’odissea è appena iniziata? Sembrerebbe proprio di sì: grazie all’ampiezza semantica del tributo istituito con la legge di Stabilità del 2013, estesa a qualsiasi tipo di immobile potenzialmente in grado di produrre rifiuti, i Comuni potranno scatenarsi in una furia impositiva praticamente senza precedenti. Infatti, anche garage, autorimesse, box, cantine e soffitte sono soggette alla Tari: lo ha stabilito la Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanda 19469 del 15 settembre scorso.

La portata della Tari: dagli immobili vuoti in poi

Che qualcosa di ambiguo si celasse dietro la formulazione delle Tari noi lo raccontiamo già da tempo, fin dalla nota querelle sulla possibilità chedovesse essere pagata anche per le case vuote (dove per vuote si intende anche prive di mobili e di allacci alle utenze domestiche necessarie per la sopravvivenza). Tutta colpa dell’articolo 14 del dl 201/2011, il quale ha stabilito chedevono essere tassati tutti gli immobili “suscettibili” di produrre rifiuti urbani. Una dicitura piuttosto ampia, e presa molto sul serio dai giudici di Piazza Cavour, che hanno deciso di porre a carico dei possessori di garage e affini la “presunzione” di produzione di rifiuti, senza considerare l’impossibilità di alcuni tipi di locali nel produrli, per loro natura o per l’uso a cui sono destinati.

La Cassazione dà una mano ai Comuni

Ciò che è certo, è che i giudici hanno trovato modo di dare una generosa mano ai Comuni (ma un po’ meno ai contribuenti italiani): le casse degli enti locali languono, e dopo l’ulteriore stretta ai trasferimenti statali prevista nella legge di Stabilità le cose non prevedono di migliorare a breve. Una pronuncia che ribalta precedenti decisioni in merito (si veda, ad esempio, quella della commissione tributaria regionale della Sicilia, sezione staccata di Catania, che nel 2011 con la sentenza n. 483 sostenne che non fosse plausibile la produzione di rifiuti da parte dei garage).Di certo, per ora, è che la decisione della Cassazione rischia di tramutarsi nell’ennesima stangata a carico degli italiani.
http://www.forexinfo.it/Tari-2014-garage-autorimesse-box

lunedì 10 novembre 2014

Messina: Emergenza Rifiuti. Piano straordinario del Comune

“La chiusura anticipata della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, a seguito del sequestro preventivo disposto dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, apre una fase emergenziale nuova e difficile”: inizia così il documento inviato dall’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, a Messinambiente spa, all’ATO3, alla SRR ed al dipartimento Ambiente, al fine di proporre un’accelerazione nei progetti e negli interventi già previsti ed in parte già avviati, per ottimizzare il ciclo dei rifiuti ed attuare azioni di riduzione, riuso, riciclaggio dei rifiuti in attesa che si perfezionino a livello regionale i percorsi amministrativi relativi al progetto “porta a porta” ed alla piattaforma di Pace, che consentiranno di chiudere all’interno del territorio comunale i servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti prodotti. “Nel ricordare che l’Amministrazione comunale ha sposato la ”Strategia rifiuti Zero”, condivisa anche dal Consiglio comunale con la deliberazione del 20 dicembre 2013, – sottolinea l’assessore Ialacqua – si ritiene necessario avviare da subito un Piano straordinario di riduzione, riuso e raccolta differenziata spinta dei rifiuti”. I dieci punti chiave individuati, da attuare ciascuno secondo competenza, sono il rilancio della campagna d’informazione per attivare comportamenti virtuosi che puntino alla riduzione, al riuso ed al riciclaggio dei rifiuti e rendere operativo l’Osservatorio/Consulta comunale Rifiuti Zero; il potenziamento dell’efficienza della raccolta differenziata sia tramite i cassonetti filo strada che tramite le isole ecologiche; l’attuazione in via preliminare dei progetti di raccolta differenziata porta a porta domestica in alcuni quartieri così come già concordato (Torre Faro, Ganzirri, S. Lucia sopra Contesse, ecc…), ed il potenziamento del “porta a porta” commerciale; l’attuazione di interventi di riduzione dei rifiuti così come proposti dalla Rete Rifiuti Zero; la dislocazione sul territorio dei cosiddetti “Minicam”, in dotazione all’ATO3, moltiplicando così la presenza di micro-isole ecologiche anche in villaggi lontani dalle isole ecologiche esistenti; favorire il diffondersi di pratiche di compostaggio individuale e collettivo e potenziare la raccolta differenziata, già avviata,  degli sfalci d’erba e dei materiali da potatura da destinare ad appositi impianti; l’attivazione con procedure d’urgenza dell’impianto di valorizzazione della frazione secca dei rifiuti ubicato a Pace e recentemente collaudato; l’individuazione sul territorio comunale di siti rispondenti ai termini di legge per allestire impianti di compostaggio, intercettando finanziamenti regionali specifici; il perfezionamento della progettazione del “revamping” del digestore dell’impianto di depurazione di Mili al fine del trattamento della componente umida dei rifiuti e l’accertamento della possibilità/utilità di coinvolgere sperimentalmente, per periodi determinati, operatori privati per  specifiche componenti di rifiuti ed in determinate aree cittadine. “In tempi brevi – conclude Ialacqua – sarà convocato un incontro, al fine di varare il Piano straordinario di riduzione, riuso e raccolta differenziata spinta dei rifiuti, integrandolo con le proposte e le iniziative che saranno avanzate”.
http://www.cmnews.it/notizie/sicilia/messina/107219-messina-emergenza-rifiuti-piano-straordinario-comune/

Rifiuti, in Sicilia la situazione terrificante


Crocetta: «Occorre invertire subito la rotta»

«In Sicilia c’é anche l’emergenza discariche. Esplodono le contraddizioni di sempre, le questioni legate al rapporto che c’é tra criminalità e rifiuti e soprattutto paghiamo il fatto che negli anni passati tutta la politica delle discariche é stata incardinata su privati, persino discutibili. Ci troviamo di fronte ad una situazione terrificante».Lo ha affermato il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta a Catania parlando con i giornalisti prima di incontrare, nella sede della Regione, i prefetti dell’Isola. Il vertice, era inizialmente previsto a Palermo per l’emergenza discariche ma è stato poi spostato a Catania ed allargato anche ai danni provocati dal maltempo per fare un punto della situazione.«Come Governo - ha continuato - vorrei capire con i prefetti, con l’assessorato Energia e Rifiuti e con la Protezione civile se ci sono discariche già nei piccoli paesi che potrebbero rendere autosufficienti questa realtà senza essere costretti magari a pagare centinaia di migliaia, e in alcuni casi anche milioni, di euro per il trasporto dei rifiuti».«Su tutto questo - ha concluso Crocetta - bisogna invertire la rotta ma le emergenze vanno affrontate subito e soprattutto prima che si verifichino veramente».
http://www.lasicilia.it/articolo/rifiuti-sicilia-la-situazione-terrificante-crocetta-occorre-invertire-subito-la-rotta

Srr Ragusa

http://www.insulareport.it/attualita/item/6312-sospetti-di-anomalie-nel-piano-d-ambito-della-srr-a-ragusa-nota-di-ragusaattiva5stelle.html

giovedì 6 novembre 2014

Srr Enna: Presidente Caccano si asterrà, al palo piani di intervento e piano d’ambito

Scaduto l’incarico di tutti i Commissari straordinari dei Liberi Consorzi delle ex Province di Sicilia, e stante la correlazione esistente tra le cariche dei Commissari e di componenti dei vari Consigli di Amministrazione, il Commissario ennese presidente della SRR ha posto apposito quesito al Dipartimento di Palermo chiedendo se la decadenza dalla carica di rappresentante del Libero Consorzio non comporti problemi in ordine al mantenimento delle cariche rivestite nella SRR. Pertanto il Commissario Salvatore Caccamo (nella foto) in attesa del chiarimento al fine di non pregiudicare o ritardare l’operato della Srr si asterrà dall’adottare atti in veste di Presidente. Nel contempo ricordando che vi sono termini perentori e vicini nel tempo per l’adozione, da parte della SRR, di atti propedeutici della gestione del servizio di raccolta differenziata e degli impianti della società, invita i componenti della Società (nd.d.r.: i Sindaci) a portare a compimento le procedure avviate.Intanto, mancano meno di quindi giorni alla consegna da parte dei comuni della provincia, escluso Piazza Armerina, dei piani di intervento vale a dire di quei piani che dovrebbe analiticamente e finanziariamente dire quanto consta per ogni comune il costo del servizio di raccolta dei rifiuti dove la raccolta differenziata dovrebbe avere un ruolo importante. Attraverso la sommatoria di tutti i piani di interventi dovrebbe essere varato il piano d‘Ambito dell’intera provincia. La scadenza per la presentazione è il prossimo 19 novembre ma sino a questo momento sono appena tre i comuni che questo piano d’intervento lo hanno presentato, gli altri comuni glissano o chiedono tempo, anche se questo si è notevolmente assottigliato e si rischia che il 19 non possa andare in porto la elaborazione del Piano d’Ambito che dovrebbe essere la sintesi dei piani di intervento. La costituzione della nuova società di rifiuti scivola alla fine di dicembre e sino a questo momento poco o niente si è fatto in questo senso, la costituzione della nuova società cammina molto lentamente perché a monte c’è un Ato Rifiuti che è oberato da una montagna di debiti, che possiede difficoltà organizzative notevoli, che ha problemi per quanto riguarda il personale e di conseguenza degli esuberi, senza contare che già ci sono manifestazioni di scissione da parte di qualche comune che vorrebbe uscirsene dall’Ato Rifiuti per evitare le tante complicazioni che stanno venendo fuori a causa di una gestione ballerina e senza logica. Lo stesso ritardo nella presentazione dei piani di intervento condiziona la stessa vita dell’Ato, che vorrebbe prima della costituzione della nuova società di rifiuti definire tutto quello che c’è da definire in modo che il passaggio possa il meno traumatica possibile, ma sino ad ora tutto questo non è stato possibile.Una riunione dell’assemblea dei sindaci la prossima settimana ci dovrebbe essere per trattare diversi argomenti molto importanti, non ultimo la presentazione dei piani d’intervento di tutti i comuni.

http://www.vivienna.it/2014/11/05/srr-enna-presidente-caccano-si-asterra-al-palo-piani-di-intervento-e-piano-dambito/

Monreale, la protesta dei dipendenti Ato, Lo Coco: “Stranezze nel passaggio alla Srr”

I sindacati tranquillizzano: “Sarà garantito il passaggio a tutti i lavoratori”Protesta dei dipendenti Ato stamattina a Monreale. Non solo il mancato pagamento delle ultime due mensilità, ma anche le ombre sul passaggio dei lavoratori dall’Ato alla Srr ed all’Aro. I 277 dipendenti monrealesi dell’Ato sono in fibrillazione. Dagli accordi, gli oltre 50 amministrativi dovrebbero transitare tutti nella Srr, mentre gli operatori (compresi autisti, addetti allo spazzamento e operatori ecologici), andranno a comporre il nuovo Aro monrealese che, secondo quando deciso dalla Giunta comunale, sarà affidato ad una ditta privata che avrà l’obbligo di assumere tutto il personale. Saranno pochissimi i prepensionamenti, numeri che stanno in una, massimo due mani. Quindi il nuovo parco dell’Aro conterà oltre duecento dipendenti e dovrebbe costare dai 5 ai 6 milioni di euro l’anno. In questi giorni, però, le voci si rincorrono. Tanto che i dipendenti hanno chiesto ai sindacati di convocare una riunione per capirne di più. Sulla vicenda è intervenuto l’assessore Pippo Lo Coco: “Ritengo sia indiscutibile che tutti quanti debbano transitare alla nuova società. Da ex dirigente sindacale so che non possono esistere lavoratori di seria A e lavoratori di serie B. Purtroppo oggi all’ABA per i lavoratori non c’è questa garanzia, se si considera che dalla vecchia società sono stati distaccati alla SRR pochi dipendenti in una  maniera che non è dato sapere neanche ad un comune socio. Chiedo ancora una volta pertanto spiegazioni al presidente della SRR e lo invito ad uscire dal silenzio che caratterizza la sua presidenza. Voglio che i lavoratori sappiano che l’amministrazione di Monreale farà la sua parte perché vengano garantiti gli stipendi cosi per come abbiamo fatto sino ad oggi e rispettati gli accordi sindacali”.Gli accordi, stipulati nel 2013, prevedono che i dipendenti cessino il loro rapporto di lavoro presso l’Ato, per essere poi assunti dalla nuova società che si occuperà della raccolta e gestione rifiuti del monrealese. - See more at: http://www.monrealepress.it/mp-monreale-la-protesta-dei-dipendenti-ato-lo-coco-ldquo;stranezze-nel-passaggio-alla-srrrdquo;-6025.asp#sthash.QjNlWjfH.dpuf

http://www.monrealepress.it/mp-monreale-la-protesta-dei-dipendenti-ato-lo-coco-ldquo;stranezze-nel-passaggio-alla-srrrdquo;-6025.asp

mercoledì 5 novembre 2014

Lavoratori ATO PA1 e cittadini devono sapere cosa succederà se passa l’ARO di Lo Biundo

Venerdì abbiamo distribuito questo volantino ai lavoratori ATO nella sede operativa di via Ungaretti.LETTERA APERTAAI LAVORATORI DELLA SOCIETA’ SERVIZI COMUNALI INTEGRATI – ATO PA 1 E ALLE LORO RAPPRESENTANZE SINDACALICon la totale mancanza di onestà intellettuale che lo contraddistingue, il Sindaco di Partinico in ogni possibile occasione ha dichiarato, soprattutto a voi lavoratori, che il Partito della Rifondazione Comunista ed il Gruppo consiliare “Cambiamo Partinico” avrebbero come obiettivo, tra le tante altre cose, anche il licenziamento di tanti lavoratori, compresi quelli della Temporary.Abbiamo più volte spiegato all’opinione pubblica come le sue fossero farneticanti e sconsiderate menzogne. Oggi riteniamo opportuno porre fine a questa continua diffamazione, rivolgendoci direttamente a voi e alle vostre rappresentanze sindacali, al fine di ristabilire un’inoppugnabile verità: se dovesse passare la linea dell’Amministrazione Lo Biundo, che anche con il progetto dell’ARO affiderebbe ad imprese esterne il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, allora sì che il vostro posto di lavoro sarebbe realmente in gravissimo pericolo.D’altronde in questi anni – e voi ne siete testimoni – l’alto costo del servizio per tutta una serie di ragioni ha messo a rischio il vostro lavoro (il salario ad esso connesso, i mezzi e gli strumenti con cui svolgerlo, etc), compromettendo non solo la qualità del servizio stesso, ma comportando anche la crescente lievitazione della tariffa divenuta insopportabile e impossibile da sostenere per tanti cittadini contribuenti (e voi e le vostre famiglie siete tra questi) che, giustamente, sono indignati ed esasperati. Ovviamente tutto questo non può addebitarsi alla vostra volontà e al vostro impegno come lavoratori, che in questi anni c’è sempre stato, ma è causa di chi ha guidato la società nelle diverse forme ed articolazioni giuridiche che ha nel tempo assunto, con la complicità di tanti sindaci dei Comuni facenti parte dell’ATO PA1.Allora, quali sono le ragioni di queste oggettive difficoltà che mettono a definitivo repentaglio il vostro futuro? La questione è abbastanza semplice e la indicano perfino i revisori dei conti del Comune di Partinico (Dott.ri: Domenico Lo Baido, Patrizia Inzerillo, Saverio Di Trapani) quando scrivono nella loro Relazione al Bilancio Consuntivo 2013 a pagina 43:Dunque non è possibile mantenere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti né con gli attuali costi e neppure con quelli previsti dall’Amministrazione Lo Biundo nel suo progetto di ARO, per il semplice fatto che il Comune di Partinico riesce a ricavare dalla tassa per il servizio di raccolta rifiuti poco più di 3 milioni di euro e forse anche meno.E’ indubbio che i nostri concittadini, anche se volessero, NON POSSONO PIU’ pagare costi così esorbitanti. Dunque, bisogna ridurre i costi generali e, di conseguenza, la stessa tariffa per farla diventare sopportabile e sostenibile. Quindi bisogna progettare una gestione che tenga conto al contempo delle necessità e delle possibilità di pagamento dei cittadini, SENZA TAGLIARE ALCUN POSTO DI LAVORO, ANZI ASSICURANDO LA STABILITA’ E LA CERTEZZA DEL SALARIO E NON LA SUA PRECARIETA’, OLTRE CHE UNA POSSIBILE ED EFFICACE GESTIONE DEL SERVIZIO.

Perché questo sia possibile è necessario respingere il progetto di ARO dell’Amministrazione Lo Biundo presentato ed approvato dalla Regione (che nasconde interessi che quanto prima si renderanno comprensibili) e sostenere quello da noi proposto(VEDI il Dossier “Da Ato ad Aro: cambiare poco per non cambiare nulla?”) che si fonda sullagestione diretta del servizio con la costituzione di un’AZIENDA SPECIALE A GESTIONE COMUNALE SENZA FINALITA’ DI LUCRO.

Si tratta, ovviamente, di ricevere un diverso salario (assimilabile al contratto dei dipendenti comunali), sicuramente inferiore all’attuale, MA ASSOLUTAMENTE STABILE E SICURO NEL TEMPO. Così e soltanto così i lavoratori del servizio potranno avere la assoluta certezza del loro futuro lavorativo e la serenità per costruire la loro vita e quella delle loro famiglie, senza ansie e preoccupazioni. E solo così, di conseguenza, si potrà avere una città pulita e decorosa

http://cambiamopartinico.wordpress.com/2014/11/02/lavoratori-ato-e-cittadini-devono-sapere-cosa-succedera-se-passa-laro-di-lo-biundo/

Messina – Emergenza rifiuti: sequestrata la discarica Mazzarrà, individuata un’altra in provincia di Catania

In riferimento alla decisione da parte della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto di sequestro preventivo e dunque chiusura della discarica di Mazzarà S.Andrea, ove conferiscono i rifiuti di numerosi Comuni della Provincia di Messina e non solo, l’Amministrazione comunale  e Messinambiente, coinvolgendo anche tutti gli altri enti interessati, hanno istituito una unità di crisi per affrontare una possibile emergenza rifiuti, che si è riunita questa mattina nella sede di Messinambiente.Subito dopo la decisione di chiusura sono partiti contatti ufficiali con altri centri di conferimento ed è stata individuata la possibile disponibilità di utilizzo di una discarica in provincia di Catania. “Per evitare l’insorgere di situazioni problematiche nella raccolta dei rifiuti è necessario – ha sottolineato l’assessore all’ambiente e rifiuti, Daniele Ialacqua – che tutte le istituzioni, Regione, Prefettura ed Ato assicurino il massimo e totale impegno nell’autorizzazione a procedere con la discarica individuata.Un Comune come Messina, che per troppi anni ha preferito conferire i propri rifiuti fuori dal proprio territorio con costi elevati e non ha pensato adeguatamente all’impiantistica per la gestione dei rifiuti urbani, è purtroppo debole di fronte a crisi come quella che stiamo cercando di risolvere.Da subito dopo la chiusura ci siamo attivati per la ricerca immediata di soluzioni e speriamo di avere a breve tutte le autorizzazioni richieste agli altri enti. Invitiamo nel frattempo la cittadinanza a conferire più possibile i propri scarti nelle isole ecologiche e nei cassonetti della raccolta differenziata, separando i materiali e riducendo al minimo lo smaltimento dei rifiuti”.L’amministratore liquidatore di Messinambiente, Alessio Ciacci, assicurando il massimo impegno evidenzia che “l’azienda è purtroppo abituata a gestire fasi emergenziali, chiedo ancora una volta a tutti i collaboratori una prova di impegno e attaccamento alla città per dimostrare di sapere affrontare anche momenti difficili che non dipendono da noi. Resta l’amarezza nel constatare la fragilità di un sistema regionale su un problema già previsto e prevedibile e la speranza che tutti gli enti preposti possano intervenire il più in fretta possibile per permetterci di garantire la normalità del servizio”. “Si ricorda inoltre ai cittadini – concludono Ialacqua e Ciacci – che a maggior ragione in queste situazioni occorre rispettare gli orari di conferimento, dalle 18 alle 22, ed eventuali altre indicazioni per evitare l’aggravarsi di una possibile emergenza. Nelle prossime ore aggiorneremo la cittadinanza sulle evoluzioni e garantiremo il totale impegno per minimizzare i possibili disagi alla città”.» Condividi
http://www.canalesicilia.it/messina-emergenza-rifiuti-sequestrata-discarica-mazzarra-individuata-unaltra-in-provincia-catania/

martedì 11 marzo 2014

ATO PA1 PA2 Nel caos

“La Regione dia un segnale in controtendenza nella gestione dei rifiuti: incontri subito i sindacati per far rientrare immediatamente in servizio i 172 lavoratori licenziati dal Coinres, senza alcuna forma di reddito dal 10 febbraio, per provvedere al pagamento dei lavoratori dell’Ato Palermo 1 e Ato Palermo 2 in attesa degli stipendi, e consentire a tutti i commissari straordinari dei diversi Ato dell’isola di avere reali funzioni e poteri di gestione del servizio,supportandoli concretamente e non abbandonandoli al loro destino, tutto al fine di avviare la concreta attivazione delle Società di regolamentazione dei rifiuti”.Ad affermarlo intervenendo sulle vertenze dell’Ato Palermo 1, Ato Palermo 2, del Coinres e sulla gestione regionale del settore rifiuti, è Dionisio Giordano Segretario regionale Fit Cisl Ambiente. “ I lavoratori dell’Ato rifiuti Palermo 1 sono senza stipendio, le dodici amministrazioni locali quasi tutte incapaci di assolvere agli obblighi di legge e fornire un servizio di gestione rifiuti normale: poi si fa finta di stupirsi delle precarie condizioni igienico-sanitarie dei comuni, individuando nella giusta reazione di protesta dei lavoratori senza retribuzione la causa dell’emergenza. E tutto ciò nonostante la Regione abbia nominato un commissario straordinario. La vera emergenza è l’incompetenza di alcuni sindaci e la mancata capacità di intervenire concretamente da parte della Regione”.“La riforma voluta dal Presidente Crocetta – continua Giordano – che ha previsto oltre all’attivazione delle Srr anche la costituzione degli Aro per far tornare il servizio ai comuni, pensando di rivoluzionare il sistema, ha di fatto ha prodotto disastri”. Giordano aggiunge “i 172 licenziati nel Coinres, che hanno già concluso il periodo di sussidio di disoccupazione, da febbraio sono assolutamente privi di qualsiasi reddito. Alla faccia degli annunci sull’intento di evitare la macelleria sociale che il Presidente della Regione ha sbandierato fin dai primi attimi del suo governo”.La Fit Cisl lamenta “l’incapacità di intervento politico sui sindaci dell’isola affinché procedessero con l’attivazione del nuovo sistema di gestione dei rifiuti, ha creato di fatto una situazione di mancato rispetto delle norme, ha frammentato il sistema basato oggi su logiche ‘condominiali’; ha creato situazioni paradossali come quello legato al noleggio di autocompattatori da parte dei comuni al costo di 800 euro al giorno con il consequenziale aumento delle tasse sui cittadini e il licenziamento dei lavoratori”. Il Segretario Fit Cisl Ambiente conclude “il governo privo di programmazione e forse anche privo della sola idea di programmare un normale sistema di gestione dei rifiuti, si impegni realmente e quotidianamente a risolvere le problematiche di un intero settore che, per la sua specificità necessita di una attenta, competente e decisa azione, oppure si dimetta lasciando ad altri il difficile compito”.(nella foto un momento della eclatante protesta dei lavoratori la scorsa estate sul tetto della cattedrale di Palermo)
http://palermo.blogsicilia.it/coinres-172-lavoratori-licenziati-fit-cisl-regione-dia-un-segnale/242266/

martedì 4 febbraio 2014

Emergenza rifiuti in Sicilia, il Senato vota la proroga

L'Aula del Senato ha prorogato ieri l'emergenza rifiuti in Sicilia. Il provvedimento, contenuto nella conversione in legge del «decreto milleproroghe», passa ora all'esame della Camera dei deputati. Il testo, nella versione attuale, prevede la proroga della gestione commissariale a partire dallo scorso 1 gennaio fino al prossimo 30 giugno e conferma la possibilità di utilizzare solo le somme non ancora spese della dotazione finanziaria assegnata a suo tempo dalla legge. Dunque, non ci saranno risorse aggiuntive.Ma, stando a quanto emerge dalla struttura commissariale di viale Campania, la proroga consentirà di completare l'aggiudicazione tramite gare europee dei nuovi impianti di trattamento dei rifiuti già previsti in precedenza e programmati in base al budget assegnato lo scorso anno.Negli otto mesi precedenti la gestione dell'emergenza, affidata a Marco Lupo, dirigente generale del dipartimento regionale Rifiuti, ha puntato alla messa in sicurezza della discarica palermitana di Bellolampo e alla dotazione di nuovi impianti a norma che possano garantire non solo la continuità del conferimento a Palermo, ma anche il raddoppio delle percentuali di raccolta differenziata. E' stata completata in parte la nuova sesta vasca, è stata aggiudicata la realizzazione dell'impianto di preselezione, biostabilizzazione e compostaggio e quella dell'impianto di trattamento del percolato. E' stata avviata inoltre la redazione del piano di caratterizzazione dell'intera area e la copertura delle vecchie vasche esauste. Prima della scadenza del mandato a dicembre, Lupo e l'assessore Nicolò Marino hanno anche bandito le gare per la realizzazione di tre discariche pubbliche a norma: la piattaforma integrata di contrada Timpazzo a Gela, la piattaforma integrata di contrada Cozzo Vuturo (vasca B2) a Enna, e la piattaforma integrata di contrada Pace a Messina. Finora la gestione commissariale ha impegnato o speso un totale di circa 110 milioni di euro.Qualora la Camera confermi la proroga, e a queste condizioni, entro giugno restano da utilizzare circa 80 milioni per aggiudicare la costruzione della piattaforma integrata in contrada Montagnola Cuddia della Borranea a Trapani, di quella in contrada Incarcavecchio a Camporeale; e gli impianti di compostaggio di Calatafimi, Castelvetrano, Augusta, Noto, San Cataldo, Casteltermini, Capo d'Orlando, Terrasini, Castelbuono, Ravanusa, Sciacca (ampliamento), Paternò, Grammichele (ampliamento) e Messina.| Stampa l'articolo | Invia ad un amico |
http://marsala.tp24.it/2014/01/30/rifiuti/emergenza-rifiuti-in-sicilia-il-senato-vota-la-proroga/80882

Milazzo: Avviso per la manifestazione di interesse per la redazione del Piano d’Ambito

Milazzo fa un ulteriore passo avanti nella gestione dei rifiuti. La giunta municipale dopo avere infatti approvato all’unanimità l’Aro – Ambito raccolta ottimale – ha pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse da parte di tutti coloro che sono intenzionati a redigere il nuovo Piano d’ambito per il prossimo triennio. Un adempimento questo che permetterà agli uffici di palazzo dell’Aquila di espletare direttamente la gara europea per l’affidamento del servizio di igiene urbana cittadina.L’Aro di Milazzo coincide con il territorio comunale. Ciò non esclude però che per particolare tipi di servizi non si possano coinvolgere altri Aro limitrofi.Questa ulteriore accelerazione, in linea con la previsione delle linee guida regionali, consente al Comune di muoversi in anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto attualmente vigente con la Dusty fissato il prossimo 31 ottobre.In buona sostanza – come evidenzia l’assessore all’Ambiente, Salvatore Gitto – da quando la raccolta e il trasferimento dei rifiuti e lo spazzamento delle strade sono tornate dal giugno dello scorso anno nella competenza del Comune, ci siamo attivati per evitare l’insorgere del minimo disagio”.Dopo l’approvazione da parte della giunta della proposta di istituzione dell’Area di raccolta ottimale, nei prossimi sette giorni il Comune attenderà l’esito della manifestazione di interesse per individuare il soggetto che dovrà concretamente predisporre il nuovo Piano d’ambito per la gestione del servizio. Le linee guida e le direttive regionali prevedono infatti che nelle more dell’adozione dei piani d’ambito da parte delle Srr i Comuni possono determinare la perimetrazione delle Aree di raccolta ottimali costituite anche dal singolo comune e possono redigere i piani d’intervento per l’organizzazione del servizio d’igiene ambientale e quindi le procedure di affidamento del servizio. “Il nuovo Piano di intervento dovrà costituire la vera svolta – prosegue l’assessore Gitto – in quanto oltre a tenere conto dei servizi espletati dovrà prevedere anche una raccolta differenziata nel vero senso della parola e la gestione di un’isola ecologica che rappresenti un ulteriore servizio ai cittadini e al tempo stesso ci permetterà da un lato di evitare comportamenti errati (conferimento nelle strade ad esempio degli elettrodomestici e degli ingombranti) e dall’altro un risparmio rispetto al passato. I minori costi, che avranno una ricaduta sulle bollette, verranno anche dalle spese circa i servizi di accertamento ed evasione che ormai da tempo gli uffici comunali hanno intrapreso, nonché dal minore conferimento in discarica.”“Credo che l’istituzione dell’ARO – ha aggiunto il sindaco Carmelo Pino – oltre a rappresentare l’unica vera e concreta opportunità per i Comuni di proseguire nella gestione autonoma dei rifiuti, consentirà di garantire ai cittadini un servizio valido e delle tariffe eque. Il percorso che ci ha portati alla formulazione della Proposta di istituzione dell’ARO è un ulteriore passaggio di adeguamento alle norme vigenti già avviato con le convenzioni con i Consorzi nazionali per ogni categoria di rifiuto (plastica, vetro, carta, ingombranti) con i quali abbiamo già raggiunto delle intese attraverso cui vengono individuate le piattaforme autorizzate gestite da società con le quali abbiamo già sottoscritto i relativi contratti”. 
http://www.cmnews.it/notizie/sicilia/messina/92099-milazzo-avviso-per-la-manifestazione-di-interesse-per-la-redazione-del-piano-dambito/

Rifiuti. Regalbuto, Centuripe e Catenanuova costituiscono l’Aro

La costituzione degli Aro, le aree di raccolta ottimali, se da un lato hanno creato qualche polemica, dall’altra si assiste ad un accelerata nella loro costituzione. E così dopo Nicoisa il nuovo percorso sulla gestione del sistema dei rifiuti parte anche nel territorio di Regalbuto, Centuripe e Catenanuova.Nei giorni scorsi si sono incontrati al Comune di Regalbuto i sindaci dei tre Comuni per la firma definitiva del documento di convenzione che da avvio al nuovo percorso per la gestione dei rifiuti prevedendo il servizio diretto dei tre comuni con l’affidamento tramite gara ad una ditta terza nel rispetto della normativa vigente. Regalbuto è il comune capofila dell’Aro.A darne l’annuncio il sindaco di Regalbuto, Francesco Bivona che ne sarà anche il presidente: “Si è concretizzato un percorso che abbiamo iniziato molti mesi fa e che vede la prima firma definitiva dopo il vaglio dei tre consigli comunali”.Bivona ha posto l’accento sul fatto che dei Comuni vicini per territorio “responsabilmente si associano al fine di ottimizzare servizi pubblici locali essenziali e strategici per la vita delle nostre comunità”.Per il sindaco di Regalbuto questo è il primo passo che porterà alla ripresa del servizio diretto dei rifiuti in mano ai Comuni.Nei prossimi giorni il comune capofila si attiverà per la redazione del piano di intervento previsto dalla normativa a cui seguirà la redazione del bando per l’affidamento della gestione del servizio.
http://www.vivienna.it/2014/02/03/rifiuti-regalbuto-centuripe-e-catenanuova-costituiscono-laro/

venerdì 24 gennaio 2014

Nicosia: Ato Rifiuti comunica a 10 lavoratori ecologici che il rapporto di lavoro è cessato il 15 gennaio

Nicosia. Anche ieri i 10 operatori ecologici comunali comandati all’Ato Ennaeuno sono rimasti con le braccia conserte. Si sono recati come sempre al lavoro, ma hanno avuto comunicato che l’Ato non può farli operare perché il comando è cessato il 15 gennaio. Una scena che si ripete ormai da 4 giorni malgrado la giunta comunale il 14 abbia deliberato la proroga del comando fino al 30 gennaio. L’Ato Ennaeuno fino a ieri non aveva ricevuto la delibera e quindi intende cessato dal 15 gennaio il rapporto con i netturbini comunali. Il servizio comunque non sembra averne risentito particolarmente e c’è da scommettere che l’Ato lo garantirà per evitare che in caso di mancata raccolta il sindaco Sergio Malfitano possa proclamare lo stato di emergenza sanitaria e affidare immediatamente il servizio alla ditta specializzata che subentrerà appena sarà firmato il decreto che autorizza il Comune a riprende in carico il servizio e affidarlo a un gestore.La firma del decreto era attesa per il 15 gennaio, tanto che la giunta aveva prorogato il comando dei netturbini comunali fino a quella data, ma ancora il via libera da parte del Dipartimento Acque e rifiuti e dell’assessorato regionale dell’Energia non arriva, malgrado il Piano di gestione presentato dal Comune sia stato giudicato uno dei migliori con un costo ad unità lavorativa che sarebbe in alcuni casi della metà rispetto a quelli previsti nei Piani di altri Comuni e delle Aro che li hanno già depositati. Sembrerebbe che al vaglio dell’assessorato regionale ci sia la questione dei dipendenti amministrativi dell’Ato che dovrebbero in parte transitare alla Srr e alle Aro. Nel caso di Nicosia, poiché l’Aro corrisponde al Comune non sono prevedibili amministrativi perché il Comune non può procedere ad assunzioni. Intanto emerge che la Srr di Enna ha previsto l’assorbimento di soli 17 amministrativi dell’Ato a fronte dei 100 che al momento sono assunti dall’Ambito ottimale in liquidazione e prossimo allo scioglimento per il subentro della Srr. Il parametro indicato dalla regione sarebbe quello di un amministrativo ogni 10 operai e la Srr si è attenta nella predisposizione della pianta organica a questo parametro. Si profila dunque l’avvio di un’ulteriore vertenza di lavoro da parte di almeno una settantina di impiegati dell’Ato che non troverebbero al momento collocazione nel nuovo assetto della gestione dei rifiuti. Il Piano presentato dal Comune di Nicosia prevede l’impiego di 25 persone, ma tra esse non vi sono amministrativi perché il Comune utilizzerà per queste funzioni personale interno.

http://www.vivienna.it/2014/01/20/nicosia-ato-rifiuti-comunica-a-10-lavoratori-ecologici-che-il-rapporto-di-lavoro-e-cessato-il-15-gennaio/

Decreto Milleproroghe, Gal: "Il governo intervenga sui rifiuti in Sicilia"

 PALERMO. Il governo metta in campo una serie di misure per far fronte all'emergenza rifiuti in Sicilia. È quanto chiede il senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, Giuseppe Compagnone, in un ordine del giorno presentato al dl Milleproroghe che verrà discusso in Aula.  «Considerato il ritardo dell'attivazione della procedura di valutazione ambientale strategica che ha causato il mancato completamento del Piano di gestione dei rifiuti e l'accertato interesse della malavita organizzata per i flussi di risorse pubbliche e private connesse al ciclo integrato dei rifiuti l'ordine del giorno - spiega Compagnone - impegna il governo ad assicurare che i provvedimenti di autorizzazione degli impianti già adottati da parte del commissario delegato devono essere preceduti dall'attestazione di conformità che l'autorità ambientale della Regione Siciliana deve rilasciare rispetto al parere di compatibilità ambientale». L' odg impegna il governo a imporre alla Regione Siciliana « al fine si assicurare il rispetto del principio 'chi inquina pagà di valutare l'efficacia e la validità delle garanzie finanziarie per ogni impianto di trattamento e di scarica in esercizio». 
http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/316294/

Rifiuti: Marino privilegia i privati per la gestione delle discariche in provincia di Catania

Secondo il giornale Sudpress, prevista anche la costruzione in un’area della Sicula Trasporti a Grotte San Giorgio di un gassificatore per bruciare i rifiuti. L’atto dell’assessore contrario alle indicazioni della giunta regionale: Marino non ha partecipato alla votazione dell’atto di indirizzoUna unità tecnica di rigassificazione con una capacità di smaltimento di rifiuti solidi urbani di 800mila tonnellate l’anno. In pratica un impianto per bruciare i rifiuti dello stesso tipo di quello di Malagrotta a Roma: impianto che ha mobilitato cittadini e famiglie. E’ la proposta fatta dall’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il Piano i gestione dei rifiuti. Lo rivela oggi il giornale catanese di inchiesta Sudpress. Il giornale racconta poi ulteriori dettagli: «Malgrado il presidente Crocetta abbia giustamente nella seduta di Giunta di Governo del 6 dicembre 2013 – assente l’assessore all’Energia – espressamente verbalizzato l’adozione di una Direttiva con la quale si prescrive l’obbligo di realizzare discariche pubbliche in tutte le province dell’isola, invece non è prevista a Catania e provincia alcuna discarica pubblica». Un comportamento, quello di Marino, che suscita parecchi interrogativi intanto perché, da quello che emerge, l’assessore opera indifformità rispetto a quanto deciso dalla giunta e poi perché, nonostante abbia in più occasioni detto che ogni provincia doveva avere una sua discarica pubblica e che i termovalorizzatori erano superati, poi si adopera affinché in provincia di Catania non solo le discariche rimangano in mano ai privati ma che addirittura venga costruito un impianto per bruciare i rifiuti: «Per capirci – scrive Sudpress -, l’assessore non solo a Catania lascia tutto in mano ai privati (OIKOS e SICULA TRASPORTI) ma addirittura regala alla sua provincia un bruciatore di rifiuti dove confluiranno tutti i rifiuti della Sicilia. E tutto ciò, non soltanto violando l’atto della Giunta Crocetta, ma anche facendo carta straccia della prescrizione che impone “…di assicurare concreta attuazione alle procedure di attivazione di discariche pubbliche di nuova generazione.”»Ma c’è un altra questione che stupisce e non poco. Il sito individuato per la costruzione del nuovo impianto appartiene alla Sicula Trasporti di Giuseppe e Salvatore Leonardi «ben nota – si legge su Sudpress – alle cronache giudiziarie e parlamentari, sicché dovrebbe dire qualcosa alla memoria dell’assessore che fino ad un anno e mezzo fa è stato magistrato antimafia. La mancanza di autorizzazioni alla discarica per un decennio con i problemi legati all’assegnazione dell’area e le questioni legate all’acquisto da parte dei Leonardi di immensi appezzamenti di terreni in San Giorgio, da sempre destinati ad agrumeto, sono state al centro di una complessa vicenda giudiziaria già dagli anni ’90, mentre aspetti più delicati sono stati evidenziati anche in seno alla Commissione parlamentare sui rifiuti, proprio quella Commissione che in passato ha visto l’attuale assessore all’energia quale consulente mentre svolgeva le funzioni di magistrato».Si chiede Sudpress: «Trattandosi di comparto di attività – quello dei rifiuti appunto – ad altissima infiltrazione mafiosa, qualcuno – per esempio la Regione Siciliana – ha mai richiesto l’aggiornamento della documentazione antimafia, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Codice Antimafia con le categoriche prescrizioni c

http://www.ilmattinodisicilia.it/rifiuti-marino-privilegia-i-privati-per-la-gestione-delle-discariche-in-provincia-di-catania/

giovedì 16 gennaio 2014

Rifiuti, prorogata fino al 30 aprile la gestione degli Ato

L'ordinanza di proroga del 27 settembre 2013 scade oggi Stenta a decollare la nuova gestione integrata dei rifiuti in Sicilia. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha infatti firmato una nuova ordinanza (01/rif del 14/1/2014) che reitera fino al 30 aprile prossimo gli effetti dell’atto presidenziale 14/rif emanato lo scorso 27 settembre, prorogando agli Ato le competenze in materia di gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Nonostante infatti siano state costituite nel territorio siciliano tutte le S.R.R. (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti), che in base alla Legge Regionale 9/2010 dal 1° ottobre 2013 avrebbero dovuto occuparsi di gestire l’intero ciclo, ad oggi non sono stati ancora individuati i nuovi soggetti affidatari del servizio, da parte delle stesse S.R.R. o dei Comuni in forma singola o associata, come previsto dalla normativa regionale. L’atto si è reso necessario per garantire la continuità del servizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e per scongiurare rischi per la salute pubblica e per l’ambiente, visto che allo stato attuale non sono possibili valide alternative. Il provvedimento deroga gli articoli 14 e 19 della L.R. 8/2010, che prevedevano che le gestioni commissariali degli Ato cessassero il 30 settembre 2013 con il conseguente divieto per i soggetti liquidatori di compiere ogni ulteriore atto di gestione. Ma così non è stato. Vedremo se questi altri tre mesi di tempo saranno sufficienti a far partire l’attuazione della “nuova” gestione integrata dei rifiuti: molto dipenderà dalla volontà politica degli amministratori locali. Sino ad ora non hanno dato grande prova di sé.Più informazioni: rifiuti  srr  ato  
http://www.sikilynews.it/ambiente/rifiuti-proroga-fino-al-30-aprile-2014-gestione-commissariale-ato-sicilia/682


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