Translate

Cerca nel blog

martedì 22 dicembre 2015

Senza stipendio da quattro mesi, qual'è la soluzione per i 10 mila dipendenti Ato

PALERMO.  Da quattro mesi sono senza stipendio i lavoratori dell'Ato in Sicilia, le società in liquidazione che gestiscono il sistema di raccolta dei rifiuti in Sicilia . Nella provincia di Palermo anche la beffa.... alcuni lavoratori fortunati della stessa società d'Ambito ATO PA1 sono pagati dai Comuni stessi dove svolgono l'attività lavorativa, tutto il resto no.

SCIACCA. Gli operai della Sogeir impegnati a Sciacca hanno riscosso la mensilità di novembre e quelli che svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti a Ribera oltre a questo stipendio anche la tredicesima mensilità. Negli altri Comuni dell'Ato, invece, la Sogeir non ha ancora pagato queste spettanze e insorge il sindacato.

«Non si possono fare due pesi e due misure - dice Enzo Iacono, della Funzione pubblica Cgil - perché i lavoratori vanno pagati alla stessa maniera. Mi fa piacere che i Comuni di Ribera e Sciacca, in particolare il primo, riescono ad essere molto celeri nei pagamenti alla Sogeir, ma la società non può pagare i lavoratori sulla base di quanto riceve dai singoli comuni. Negli altri 15, infatti, il servizio viene svolto allo stesso modo e ci sono lavoratori che mi hanno riferito di essere in condizioni economiche così disagiate da avere difficoltà a racimolare i soldi della benzina per raggiungere il luogo di lavoro. Mi riferisco, in particolare, a quelli che viaggiano. Domani (ndr, oggi per chi legge) incontrerò il commissario Sogeir per rappresentare questa situazione e chiedere parità di trattamento nel pagamento degli stipendi». Iacono, comunque, esclude uno sciopero anche se sottolinea il rischio che singoli lavoratori possano fermarsi per questo stato di cose.

La Cgil, intanto, ribadisce di non condividere la linea dell'amministrazione comunale di Sciacca che vuole procedere all'esternalizzazione del servizio e che aupica una gestione in house. Dovrebbe essere cioè il Comune a mattersi a capo della macchina ed occuparsi della raccolta, compresi uomini e mezzi.


Si chiede come sia possibile che i Comuni non paghino l'ATO, lamentando la mancanza di fondi nelle casse e poi si pagano operai e servizi per i fatti propri.

Si apre un altro fronte alla Regione. Nel mirino sono finiti gli affidamenti diretti fatti sfruttando l’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006. È quello che dà mano libera in caso di emergenze che mettono a rischio la salute pubblica: ciò che normalmente accade quando si blocca il servizio di raccolta e i rifiuti restano per giorni sulle strade.
La Contrafatto lo illustra così: "In Sicilia accade di frequente che i sindaci non paghino le quote di propria competenza agli Ato". A quel punto però l’Ato non può pagare i dipendenti e i fornitori.

Nessun commento:


Post più popolari di sempre