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venerdì 24 gennaio 2014

Rifiuti: Marino privilegia i privati per la gestione delle discariche in provincia di Catania

Secondo il giornale Sudpress, prevista anche la costruzione in un’area della Sicula Trasporti a Grotte San Giorgio di un gassificatore per bruciare i rifiuti. L’atto dell’assessore contrario alle indicazioni della giunta regionale: Marino non ha partecipato alla votazione dell’atto di indirizzoUna unità tecnica di rigassificazione con una capacità di smaltimento di rifiuti solidi urbani di 800mila tonnellate l’anno. In pratica un impianto per bruciare i rifiuti dello stesso tipo di quello di Malagrotta a Roma: impianto che ha mobilitato cittadini e famiglie. E’ la proposta fatta dall’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il Piano i gestione dei rifiuti. Lo rivela oggi il giornale catanese di inchiesta Sudpress. Il giornale racconta poi ulteriori dettagli: «Malgrado il presidente Crocetta abbia giustamente nella seduta di Giunta di Governo del 6 dicembre 2013 – assente l’assessore all’Energia – espressamente verbalizzato l’adozione di una Direttiva con la quale si prescrive l’obbligo di realizzare discariche pubbliche in tutte le province dell’isola, invece non è prevista a Catania e provincia alcuna discarica pubblica». Un comportamento, quello di Marino, che suscita parecchi interrogativi intanto perché, da quello che emerge, l’assessore opera indifformità rispetto a quanto deciso dalla giunta e poi perché, nonostante abbia in più occasioni detto che ogni provincia doveva avere una sua discarica pubblica e che i termovalorizzatori erano superati, poi si adopera affinché in provincia di Catania non solo le discariche rimangano in mano ai privati ma che addirittura venga costruito un impianto per bruciare i rifiuti: «Per capirci – scrive Sudpress -, l’assessore non solo a Catania lascia tutto in mano ai privati (OIKOS e SICULA TRASPORTI) ma addirittura regala alla sua provincia un bruciatore di rifiuti dove confluiranno tutti i rifiuti della Sicilia. E tutto ciò, non soltanto violando l’atto della Giunta Crocetta, ma anche facendo carta straccia della prescrizione che impone “…di assicurare concreta attuazione alle procedure di attivazione di discariche pubbliche di nuova generazione.”»Ma c’è un altra questione che stupisce e non poco. Il sito individuato per la costruzione del nuovo impianto appartiene alla Sicula Trasporti di Giuseppe e Salvatore Leonardi «ben nota – si legge su Sudpress – alle cronache giudiziarie e parlamentari, sicché dovrebbe dire qualcosa alla memoria dell’assessore che fino ad un anno e mezzo fa è stato magistrato antimafia. La mancanza di autorizzazioni alla discarica per un decennio con i problemi legati all’assegnazione dell’area e le questioni legate all’acquisto da parte dei Leonardi di immensi appezzamenti di terreni in San Giorgio, da sempre destinati ad agrumeto, sono state al centro di una complessa vicenda giudiziaria già dagli anni ’90, mentre aspetti più delicati sono stati evidenziati anche in seno alla Commissione parlamentare sui rifiuti, proprio quella Commissione che in passato ha visto l’attuale assessore all’energia quale consulente mentre svolgeva le funzioni di magistrato».Si chiede Sudpress: «Trattandosi di comparto di attività – quello dei rifiuti appunto – ad altissima infiltrazione mafiosa, qualcuno – per esempio la Regione Siciliana – ha mai richiesto l’aggiornamento della documentazione antimafia, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Codice Antimafia con le categoriche prescrizioni c

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