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lunedì 30 novembre 2015

In Sicilia, nella raccolta rifiuti, ci sono lavoratori di serie “A” e di serie “B”?

NELL'ATTESA CHE CAMBI QUALCOSA, VISTO CHE CI SI RITROVA NON SOLO A NON ESSERE PAGATI DA QUATTRO/CINQUE MESI MA ANCHE LA BEFFA CHE NEGLI STESSI ATO LAVORATORI DI SERIE "A" SONO PAGATI E LAVORATORI DI SERIE "B" NO.........CHE CABI QUALCOSA E PRESTO
A Godrano e non solo, piccolo Comune della provincia di Palermo, ci sono quattro lavoratori che si occupano della raccolta di rifiuti che non vengono pagati da quattro mesi. Ci soffermiamo su questa vicenda perché, a nostro modesto avviso, è paradigmatica di una Sicilia nella quale, su questa materia, l’incertezza regna sovrana. Ricordiamo che, con l’avvento degli ATO rifiuti, che risale ai primi anni del 2000, sono state effettuate circa 13 mila assunzioni in tutta la Sicilia. 13 mila persone, assunte senza concorso, con la scusa che gli ATO sono società composte da Comuni. Peccato, però, che questi dipendenti, assunti senza concorso, sono stati pagati con il denaro pubblico! Ma prima di addentrarci nel ginepraio delle assunzioni negli ATO rifiuti vediamo cosa succede a Godrano. Dov’è addirittura intervenuto il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia: “Nonostante la pronuncia del TAR, che conferma la validità del prelievo delle somme dalle ‘casse’ del Comune da parte del commissario ad acta per il pagamento degli stipendi dei lavoratori del Coinres, le retribuzioni non vengono ancora pagate e il ritardo è giunto a ben undici mesi”. Così si esprime Alessandro Miranda, segretario provinciale Fit Cisl Ambiente, intervenendo sulla vicenda dei quattro lavoratori Coinres del Comune di Godrano da ben undici mesi senza stipendi. “Il TAR – leggiamo sempre nel comunicato del sindacalista – ha risposto al ricorso dello stesso Comune, confermando il prelievo: a questo punto, troviamo l’atteggiamento dei funzionari e amministratori che continuano a bloccare i pagamenti, assolutamente illegittimo. Sia chiaro che non consentiremo che questa situazione vada avanti – conclude Miranda – se così sarà infatti presenteremo una denuncia non generica nei confronti dell’ente, ma dettagliata con i nomi dei funzionari e di tutti coloro che stanno impendendo il rispetto di un diritto sacrosanto, quello dei lavoratori di percepire gli stipendi ormai da quasi un anno”. Sul fatto che i lavoratori abbiano diritto allo stipendio non abbiamo dubbi. Ci chiediamo, però: com’è nato questo ‘diritto’? I lavoratori di Godrano hanno superato un concorso pubblico o sono stati assunti per chiamata diretta dal Coinres? La domanda non ci sembra secondaria. Perché se sono stati assunti dal Coinres – e non dal Comune di Godrano – dovrebbe essere il Coinres e non il Comune di Godrano a pagare questi dipendenti. O forse chi è stato assunto dagli ATO rifiuti viene considerato, automaticamente, dipendente pubblico? Ma a noi hanno insegnato che dipendenti pubblici si diventa dopo aver superato un concorso: non lo diciamo noi: lo dice la Costituzione del nostro Paese. Detto questo, lungi da noi voler creare problemi ai quattro lavoratori di Godrano. C’è però, un principio che non possiamo nascondere per convenienza di parte. Chiediamo e ci chiediamo: tutt’e 13 mila dipendenti degli ATO rifiuti della Sicilia debbono essere considerati dipendenti pubblici? Lo chiediamo perché ci sono aziende private, che operano nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti, che non ci sembrano godano della stessa attenzione e della stessa considerazione che i sindacati riservano ai dipendenti degli ATO rifiuti. Gli ATO rifiuti – l’abbiamo già sottolineato – sono società tra Comuni. Oggi in liquidazione, ma pur sempre società. Ed è proprio lo status di società che ha consentito agli ATO rifiuti di assumere, per chiamata diretta, 13 mila persone circa. Detto questo, perché, agli occhi dei sindacati, queste 13 mila persone vanno tutelate e le tutele non debbono essere estese ai dipendenti delle società che operano nella raccolta differenziata dei rifiuti? Tra l’altro, lo ricordiamo per onestà di cronaca, sono veramente poche le esperienze, mettiamola così, ‘ecologiche’ degli ATO rifiuti, se è vero che i rifiuti raccolti dagli ATO, nella stragrande maggioranza dei casi, finiscono nelle discariche, che in Sicilia sono in buona parte fuori legge. Mentre i lavoratori che operano nella raccolta differenziata, piaccia o noi ai sindacati, lavorano nel rispetto della legge e, soprattutto, nel rispetto dell’ambiente e della salute umana.

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