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giovedì 9 aprile 2015

Tele Radio Sciacca



SCIACCA, SCOPPIA LA BOMBA RIFIUTI: IMMINENTE AUMENTO DELLA TARI

La Regione vuole portare i rifiuti in Spagna, ma per farlo dovrà aumentare la bolletta che è la più cara d'Italia

inziate a risparmiare perché la Tari, l'imposta comunale sui rifiuti istituita lo scorso anno con la legge di stabilità, aumenterà nei prossimi mesi a causa della regione Sicilia che non ha ancora dato il via libera per ampliare la discarica Saraceno-Salinella, in territorio di Sciacca.

Le vasche di conferimento dei rifiuti sono ormai stracolme e possono resistere nella più ottimistica delle ipotesi altre due settimane, realisticamente ancora sette giorni. La discarica in territorio di Sciacca poi, chiuderà, in attesa dell'autorizzazione che possa dare il via ai lavori di ampliamento della vasca V3.
La conferenza di servizi decisoria è fissata per martedì prossimo, 14 aprile. Se dovesse arrivare il via libera, ci vorranno 45/60 giorni di tempo prima che la discarica Saraceno-Salinella, che serve tutti i comuni dell'ex Ato Ag1, possa riaprire.
Una costosa perdita di tempo che avrà ripercussioni sulle tasche dei cittadini. Si scopre, infatti, che dal 2012 ad oggi sono almeno quaranta i solleciti effettuati dalla Sogeir alla Regione per autorizzare l'ampliamento delle vasche. Ma anche se la Regione dovesse autorizzare gli interventi il prossimo 14 aprile, il tempo necessario per effettuare i lavori si rifletterà sulle tasche dei cittadini.
I quaranta mezzi che quotidianamente svuotano le città dell'Ato Ag1 dalla spazzatura e che si recano nella discarica di Sciacca, costano mediamente 10/12 mila euro al giorno.
La legge dice che spetta alla regione Sicilia identificare una discarica di prossimità in presenza di impedimenti che possano bloccare il conferimento nelle vasche dell'Ato di riferimento.
Ciò significa e considerando l'attuale mappa delle discariche in Sicilia, quasi interamente sature di spazzatura, che la Regione potrebbe decidere di far convogliare i rifiuti dell'Ato Ag1 in qualsiasi discarica dell'isola, quella cioè con più spazio. Tradotto in soldoni vuol dire una spesa maggiore tra carburante e conferimento, solo per citare le voci più consistenti del capitolo.
Rapportato per Sciacca: i mezzi che fino alla prossima settimana costeranno mille euro al giorno per il conferimento in discarica, potrebbero costarne per i prossimi due mesi anche il doppio, considerando il sito alternativo che sarà indicato dalla Regione e che potrebbe essere distante anche centinaia di chilometri.
Costi, ovviamente, che saranno sostenuti dalla Tari e, cioè, dai cittadini.
Anche il comune di Sciacca, almeno per due mesi, non riceverà le royalty che percepisce dal conferimento dei rifiuti nella discarica del suo territorio. La Sogeir versa all'ente saccense 250 mila euro l'anno per tale conferimento, poco più di ventimila euro al mese. Per la durata degli interventi, tale somma non sarà versata.
La situazione è per certi versi ancora più drammatica di quanto si possa pensare perchè in Sicilia le discariche sono quasi al limite, come quelle di Palermo, Catania e Ragusa. Per quelle progettate ad Enna, Gela e Messina si ignora la tempistica mentre ogni giorno si producono seimila tonnellate di rifiuti in Sicilia che a breve non troveranno più conferimento in alcuna discarica. Certo, la soluzione da Palermo è stata trovata: conferire i rifiuti via nave a Palma di Maiorca in Spagna o in Portogallo o via terra in Olanda e Austria con costi raddoppiati rispetto a quelli attuali. Costi che saranno interamente sostenuti dai siciliani.
Alla fine, quanti vivono nell'isola pagano la bolletta per i rifiuti più salata d'Italia e come se non bastasse a breve potrebbe aumentare 
Tele Radio Sciacca

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